Magazine Cultura

Come gestire una community con successo

Creato il 02 dicembre 2013 da Mcnab75

Gestire una community

Quando ho deciso di aprire un nuovo gruppo Facebook dedicato agli ebook e alla lettura/scrittura in digitale, mi sono rimpromesso di fare le cose per bene. Così De Ebook Mysteriis (questo è in nome del gruppo) è stato da me strutturato seguendo le ottime regole di un guru dei social media: Dave Balter.
Facciamo un doveroso passo indietro. Su Facebook e su G+ esistono decine di gruppi e di comunità dedicati agli ebook, alla scrittura, all’autopubblicazione e alle varie ibridazioni di questi argomenti. Sono community con molti iscritti, spesso oltre i 1000, in cui si professa uno spam selvaggio e fine a se stesso, con un dialogo tra i vari iscritti che è molto vicino allo zero.
Ha senso aprire spazi del genere? Si ottengono risultati validi, in un tale marasma?
La risposta, ve lo assicuro, è no.
Per questo ho deciso di aprire uno spazio nuovo, nel tentativo di gestirlo con più efficacia.
Il decalogo di Dave Balter, dicevamo. Valido per ogni community degna di questo nome. Eccolo qui.

Dieci consigli per gestire una community con successo

  • Concentrarsi sulle esigenze dell’iscritto. Esempio: se si tratta, come nel nostro caso, di un gruppo che parla di ebook, occorre saper ascoltare ciò che desidera sapere l’utente. Vuole consigli? Ha interrogativi in materia? Cerca articoli sull’editoria digitale? Accontentatelo!
  • Favorire la conversazione. Una community di successo è un agorà in cui si discute, ci si confronta, si scambiano opinioni per il reciproco interesse e/o piacere. Una community non può essere solo una discarica di spam.
  • Pensare in termini locali. Ossia: concentrare una parte importante delle discussioni su cose pratiche e utili. Nel nostro caso è giusto invogliare gli iscritti a parlare del loro rapporto con ebook ed editoria digitale. Le tematiche più generiche devono esserci, ma l’utente sarà più coinvolto se si parla di faccende pratiche con riscontri reali.
  • Non creare oltremisura. Non occorre aprire cento discussioni al giorno, né fare pubblicità a mille ebook ogni settimana. Meglio adottare una sorta di palinsesto di 5-6 post al giorno e valorizzare quelle singole conversazioni.
  • Gratificare i membri attivi. Se un iscritto alla community fornisce contributi importanti a livello di discussioni e di materiale, ringraziatelo, fatelo sentire importante (perché lo è!). La gratificazione è utile e sacrosanta. Fa squadra.
  • Creare dei privilegi per la community. Ci devono essere dei vantaggi per gli iscritti a un gruppo “esclusivo”. Si può trattare di materiale a disposizione solo di chi fa parte della community, oppure del semplice numero chiuso per TOT membri.
  • Creare un sistema autoimmunitario. Creando coesione tra i membri della community, essa acquisirà la capacità di automoderarsi, di evitare spam e trollaggi, e di difendere il gruppo da attacchi esterni.
  • Applicare una moderazione severa, ma solo con chi lo merita. Ossia: essere implacabili con chi si iscrive solo per scopi nocivi (ce ne sono…), e al contempo applicare una moderazione morbida, o quantomeno discorsiva, coi membri abituali della community.
  • Semplificare l’utilizzo della community. Non tutti sono abili smanettoni: occorre dunque far sì che la community sia di semplice fruizione, in tutte le sue sezioni. Direi che con De Ebook Mysteriis, che si appoggia a Facebook, non ci sono problemi di sorta.
  • Ricordare la regola del 1-9-90. Di cosa si tratta? Semplice: su 100 internauti, 1 crea contenuti nuovi, 9 li comprano/adottano/commentano, e i rimanenti 90 li guardano distrattamente, oppure li ignorano. Anche nelle community le percentuali di un normale equilibrio sono queste.

make a difference

Aggiungo due considerazioni personali, dettate dall’esperienza.

  • Divertirsi. Mi piace gestire De Ebook Mysteriis, perché ci sono discussioni interessanti, segnalazioni sfiziose, e perché gli argomenti trattati mi piacciono. Moderare il gruppo non è dunque un peso, o un obbligo.
  • Controllare la crescita della community. Non ho intenzione di lasciare che il gruppo raggiunga i mille o duemila utenti, perdendo però in controllo, coesione e capacità di ascolto dei singoli iscritti. Preferisco quella che molti esperti di social media chiamano “micro-community”. Sto anche pensando di adottare il numero chiuso: 500 iscritti massimi per tutto il primo semestre del 2014.

Questo è quanto.
Se volete, sapete dove trovarci. Per facilitarvi la ricerca, ecco di nuovo il link: De Ebook Mysteriis (gruppo Facebook dedicato a editoria/scrittura/lettura digitale, ebook, autoproduzioni etc etc).

de ebook cover

- – -

(A.G. – Follow me on Twitter)

Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines