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Come mi avvicinai pericolosamente al minimalismo

Creato il 18 aprile 2012 da Hermes
Cari lettori, no, non sono morto. Non sono l'ultima vittima del Titanic (né del transatlantico né del polpettone cinematografico. Al massimo della scuola.
La mia storia Di oggi parte da uno stupido aneddoto.Tanto tempo fa lessi la recensione di un film, "io sono l'amore". Mi interessava la protagonista, l'affascinante tolda swington con borse di hermes e vestita di Jil Sander.Io però, da bavo ignorante, non avevo la minima idea di chi o cosa fosse Jil Sander. Inoltre, ero nella fase in cui cercavo di trovare LA marca perfetta di vestiti. Mi illudevo che esistesse qualcosa simile.Poco tempo prima avevo avuto una crisi mistica: avevo realizzato che l'abbigliamento di Hermès (si parla ancora di JP Gaultier) non era il migliore pret a porter. Almeno, non per i miei gusti. Così andavo alla ricerca di una griffe che fosse la perfezione per i vestiti, così come hermes lo era per la pelletteria. Una sorta di anima del purgatorio nel mondo della moda.
Lo so, a pensarci ora è una cosa piuttosto idiota, ma fa parte del mio passato, della mia "heritage". Balle. E' una cosa idiota e basta (però mi illudo ancora oggi di trovarla).
Comunque feci un pensiero simile: Se questa donna usa i migliori accessori di pelle possibili, allora userà anche gli abiti migliori e piu belli. Avete presente il Candido Di voltaire (se no, compratelo e leggetevelo, merita) ? Ecco, ero qualcosa come il dottor pangloss.Eccomi allora sul sito di Jil Sander. Io, anima inquieta e barocca (ho origini terrone) rimasi piuttosto deluso da quel minimalismo estremo (invece ora è una marca che non mi dispiace).
Però (c'è sempre un "però" nelle migliori storie)era tempo di saldi e c'era una amicia niente male. Semplice, con un "patch" di lana e cashmere (sì, cashmere...mmm voluttuoso) all'altezza del taschino.Per me, che al tempo non ero un vero fashion insider, quella amicia era davvero estroversa, altro che minimalista! Quindi mi piaceva, però era un po' troppo estroversa, quasi esagerata. Inoltre non avevo quel magico pezzo di carta plastificata che, in poche semplici mosse, permette di dissipare la propria paga di quattro settimane e anche, Miracolo!, di comprare cose a distanza.Così quella camicia minimale ma estroversa rimase lì, incomprata. E pochi giorni prima, forse un mese massimo, ero stato a Milano.Oggi, dopo mesi di oblio, torna nella mia memoria, ed è un'ossessione per me: un pezzo semplice ma unico, uno statement pièce, ma anche una dichiarazione d'amore per il minimalismo.
Sto delirando, fatemi curare. Inoltre, bravo idiota, questo desiderio mi torna in mente solo ora... Se fosse arrivato qualche mese prima, forse l'avrei trovata su yoox! Picchiatemi, insultatemi, mandatemi a caguer (francese), fate di me quello che volete, sopporterò anche una notte con Simona Ventura!
Come mi avvicinai pericolosamente al minimalismo
Come mi avvicinai pericolosamente al minimalismoJil Sander FW 2010-2011

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