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Come mi muovo calpesto una merda!

Da Maxdejavu
COME MI MUOVO CALPESTO UNA MERDA!

Max Dejavù

COME MI MUOVO CALPESTO UNA MERDA!

“Papà mi dai un Chuppa-chuppa???”
“Solo quando saremo all’ombra!”
“Ecco, oha sono all’ombha!”

Che i Dejavu abbiano una propensione per le figure di merda oramai è cosa appurata. Oramai siamo certi sia una malattia contagiosa e geneticamente trasmissibile. Il post precedente lo dimostra.

  • Pensate a quando nel parcheggio di un supermercato, una giovane coppia notò Antonella prendere a calci la loro macchina. In realtà Antonella credeva fosse la sua e non spiegandosi per quale fottuto motivo non riuscisse ad aprirla ebbe la geniale idea di punirla fisicamente.
  • Pensate quando tanti anni fa in vacanza a Londra con amici dissi ad uno “Certo che questa rossa avanti a noi e proprio un bel pezzo di gnocca!”. A noi italiani dovrebbero informarci che Londra è composta al 70% da italiani e italiane e che non tutte le rosse sono inglesi!
  • Pensate a quanti al parco 2 Giugno di Bari, hanno osservato Antonella dire “Vedrete che attraverso il lago senza bagnarmi!” Il seguito prova che aveva torto!
  • Vorrei ricordarvi anche la volta in cui Bloodymaya in fasce, si smerdò (termine tecnico per spiegare una scioltarella colossale fuoriuscita dal panno) dentro un negozio della Sisley di Bari. Antonella decise insindacabilmente di cambiare la Nana sul bancone del negozio sotto lo sguardo stupito di tutti!
  • Pensate di andare dal vostro macellaio di fiducia in chiusura e supplicarlo di darvi della carne perchè avete i Nani a letto con la febbre e “Sig. Marco, la prego, quando stanno male non mangiano altro che la sua carne” e appena lui dice “E va bene, ma solo per Bloodymaya e Babyface…” entra vostra moglie con i vostri figli sani come pesci… ovviamente!

FdM più recenti, anzi recentissime, insomma durante questa unica settimana di ferie…:

  • Immaginate di canzonare imitando la loro parlata distorta, alle 3 del mattino, nel silenzio più totale dell’albergo, due romanacci di quelli della peggio razza. Quelli che parlano il romano sguaiato e strascicato. Pensate di imitarli a voce altissima e imitandoli ripetere le stesse cose sentite da loro poco prima al tavolo dell’albergo. Poi pensate di uscire dalla camera d’albergo la mattina e scoprire che avevate la stanza accanto! Tu chiudi la tua porta della camera. Lei uscendo chiude la sua e sottovoce le senti dire “‘sti fij de na mignotta, ma annate a morì ammazzati va!!!”
COME MI MUOVO CALPESTO UNA MERDA!

“E insomma, ha avuto un’infanzia di privazioni signora? Lasci giocare i suoi bambini…”

  • Pensate di andare in un parco giochi in un paesino sperduto e dimenticato da Dio, dove nessun bambino pare abbia mai giocato con quei giochi a parte qualche vandalo locale. Pensate che vi salga d’improvviso un groppone e una voglia della madonna di salire sull’altalena! Pensate di farlo e di sentire un fischio improvviso provenire da dietro un cespuglio solo e ramingo con un vigile urbano che dice “E insomma, ha avuto un’infanzia di privazioni signora? Lasci giocare i suoi bambini…”
COME MI MUOVO CALPESTO UNA MERDA!

Wè, lo zio!

  • Pensate di andare in un negozio di articoli da regalo in un paese della vostra regione dove parlano un dialetto diverso dal vostro (questa info vi servirà per dopo) nella fattispecie noi eravamo nel Nuorese, e dover aspettare 1 ora e 15′ minuti, dico  1 ora e 15′ minuti, perchè lo zio del negozio sta impacchettando un quadro di merda che “il mio falegname con 30 mila lire”. E va piano: Perché le giunzioni del foglio da regalo debbano coincidere perfettamente tra loro, perché la carta sia sgualcita, perché il colore non si abbini al quadro, perché il nastro non faccia pendant con i pois delle sue mutande e perché alla fine la carta si sia inavvertitamente strappata. Pensate di voler andare via ma BloodyMaya voglia “pena la morte/distruzione/suicidio”, il carillon in vetrina, che le abbiamo bontà nostra, promesso! Pensate di iniziare ad impazzire come “Pdor figlio di Kmer” e iniziare a martellarvi i genitali con tutti i corpi contundenti del negozio. Infine, pensate di farvi sfuggire in cagliaritano bisbigliato (tanto lui è nuorese) “‘sto cazzo di rimbambito!” e sentire lo zio rispondere in italiano   ”Guardate, me lo dice anche mia moglie. In realtà sono solo uno che ama la precisione!”

Insomma…


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