Conoscerlo non significa solo sapere di che forma siamo, dove ingrassiamo, ma anche ascoltarlo quando chiede riposo, cibo, o al contrario non vuole più cibo anche se noi crediamo di sì. Ogni corpo è diverso, si stanca in modo diverso, duole in modo e in posti diversi, e soprattutto ha freddo in posti diversi.
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Conoscerlo significa assecondarlo e non fargli del male, sarà stupido infatti comprarsi gilet in lana se patiamo il freddo sulle braccia, o intestardirsi a indossare sandali (seppur con calze) se in inverno abbiamo spesso i piedi congelati.
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Questa introduzione, come sempre un po’ prolissa, per rispondere a una domanda che sia io che voi ci siamo fatte poco tempo fa su facebook: “Come fare ad essere vestite bene quando fuori la temperatura è semi siberiana?” Ecco a voler essere oneste il quesito iniziava con un “È facile essere fighe con cappottino, décolleté tacco a spillo e calza velata, come farlo quando però si gela?”
La risposta è nelle tante righe sopra: chiediamoci dove patiamodi più il freddo e concentriamoci su quella parte.
Dato che tali parti variano da persona a persona e sono molte, non posso affrontarle tutte in un solo post (o meglio ciò provato riempiendo cinque pagine word solo di testo), ma creerò una serie di post sull'argomento, invitando anche voi ad aggiungere qualche zona a cui io non ho pensato.
Soffro il freddo alle braccia.
Soffro il freddo alla pancia e alla schiena.
Soffro il freddo a mani e piedi.
Soffro il freddo alle gambe.
Soffro il freddo al collo e alla gola.
A costo di sembrare melensa vorrei ricordarvi però che quando fa freddo il calore umano fa miracoli (cit. luglio1999), e che un abbraccio non scalda solo il cuore.