Magazine Diario personale

Come ogni volta con la frolla

Da Silvia

Come ogni volta con la frolla
Mi succede da anni.
Ogni santa volta.
Provo lo stesso identico sentimento, nessuna volta esclusa.
Inizio ad amalgamare zucchero, burro, farina, tuorli, un pizzico di sale, la buccia grattugiata del limone.
Muovo le mani, ho sempre le mani fredde io, pare sia una buona cosa per lavorare la frolla.
La frolla non ama il calore.No.
La frolla chiede il freddo, il riposo.
Lavoro gli ingredienti, li ammasso, cerco di inglobarli uno nell'altro.
Tento accada che il burro abbracci la farina e lo zucchero, che tutto abbia una consistenza ed un sapore finalmente fuso, il sapore inconfondibile della frolla.
Dopo pochi minuti la pasta sgretolata mi si arrampica sulle dita, l'uovo resta solo verso l'alto, la farina resiste, il burro resta isolato sui bordi della ciotola, lo zucchero giace sul fondo, guardo l'impasto frantumato, i pezzi singoli che lo compongono e puntualmente penso:"stavolta non mi riesce".
Lo penso ogni volta, ogni santissima, singola volta.
Penso:"stavolta non ci riesco davvero, è diverso dalla scorsa volta, non ce la farò", però continuo ad impastare ed improvvisamente tutto diventa un'unica palla, una palla liscia, odorosa, omogenea.
Ogni volta poi sforno la crostata di ciliegie calda, e la marmellata fa le bolle.

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