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Come Picasso aiutava i poveri

Creato il 06 febbraio 2011 da Dragor

EEEEEEEEEEEEEEEEE oeil   “MAESTRO, MI FAREBBE UN FREGACCIO su questo tovagliolo così mi sistemo per tutta la vita?” “Ma certo, caro, ecco qui.” Prende un pennarello e fa un fregaccio. “Ecco, un occhio che sembra anche una figa.” “Wow, sembra anche un pesce.” “Proprio così, un occhio, un pesce e una figa.”  E così il mio amico Yannick si è sistemato per tutta la vita, visto che oggi il fregaccio è valutato 300.000 euro. Mannaggia, perché non c’ero anch’io?

   LA COSA E' ACCADUTA negli anni 70 al Moulin de Mougins, un ristorante non lontano da Vallauris dove a quell’epoca abitava il maestro in questione, Pablo Picasso. Perché Picasso adorava aiutare i poveri, specialmente quelli comunisti. Se eri povero e comunista, il fregaccio non te lo toglieva nessuno. La Côte d’Azur è piena di poveri comunisti con fregacci di Picasso (per l’occasione diventavano comunisti anche i naziskin).  Ecco perché è molto probabile che abbia veramente regalato i 271 fregacci ai coniugi Le Guennec, che non soltanto erano bretoni di razza ma dovevano anche essere militanti di Lotta Continua, visto il considerevole numero di fregacci accumulato quando il buon Pierre Le Guennec lavorava per l’autore di Guernica come giardiniere-elettricista e sua moglie Danielle lavorava per il maestro come domestica.

   PURTOPPO LA FONDAZIONE PICASSO non è dello stesso avviso e li ha denunciati per furto, sostenendo che il maestro era troppo tirchio per regalare così le sue opere.  A questo punto, temendo di  essere considerati ladri, si sono manifestati centinaia di detentori di fregacci, tutti scrupolosamente citati come testimoni a discarico dall’avvocato difensore dei Le Guennec. Uno ha detto: “Sono pittore dilettante e gli ho regalato un mio quadro. Lui me ne ha regalato uno suo” (indovina chi ci ha guadagnato nel cambio?). Un altro: “Ero il suo idraulico e ho conservato gli assegni con la sua firma, perché valgono più della fattura” (incredibile, con quello che costano gli idraulici). Un altro: “ Sono andato con 2 colleghi a installargli il telefono. Alla fine Picasso ha detto: ‘Prendete dei quadri, dei disegni, tutto quello che volete. Mi fa piacere!’” Un altro giardiniere ha accumulato 400 fregacci (doveva essere come minimo membro delle Brigate Rosse). Si è manifestato anche Yannick con il suo occhio-pesce-figa. Ma il caso più eclatante è quello di Eugenio Arias, il parrucchiere di Vallauris, al quale Picasso ha regalato ben 60 tele come compenso per la sua militanza comunista (certamente non per le sue capacità di acconciatore, visto che il maestro era pelato). Il buon Eugenio ha lasciato la collezione in eredità a Buitrago del Lozoya, il suo villaggio natale in Castiglia. Poiché il paese non disponeva di un museo di arte moderna, i quadri sono stati esposti nel municipio e oggi là potete vedere il più straordinario museo Picasso.

   COSI' IL TRIBUNALE DI GRASSE ha rifiutato di accusare i Le Guennec e la Fondazione Picasso si è dovuta accontentare di una denuncia contro X. E io mi mordo le dita perché nella mia vita ho commesso 2 errori: non mi sono iscritto al Partito Comunista e non ho lucidato il cranio di Picasso.

  Dragor

 (L’occhio sul sasso nella foto l’ho fatto io)


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