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come prendersi cura dell’elleboro, prima, durante e dopo le feste di Natale.

Da Aboutgarden

L’elleboro fiorisce in pieno inverno
quando la maggior parte delle piante è a riposo e alcune cultivar sorprendono per la capacità di sbocciare puntuali proprio nel periodo delle festività natalizie.

elleboro nel bosco

Il nome comune, Rosa di Natale, deriva dalla somiglianza dei suoi grandi fiori bianchi a cinque sepali e numerosi stami alla rosa botanica, in antitesi alla candida fioritura l’epiteto latino niger indica invece la colorazione molto scura, quasi nera, delle radici utilizzate nella medicina antica per curare, si credeva, la pazzia. La pianta appartiene alla famiglia delle ranuncolacee generalmente riconosciute come tossiche ma considerate in tempi antichi magiche, come per altre specie velenose se assunte in piccola quantità inducevano stati di incoscienza.

elleboro in vaso

La sua introduzione sul mercato italiano ha storia più recente rispetto alla tradizione nordica, commercializzato nei vivai o nei centri specializzati, ammirato sulle riviste di giardinaggio ed arredamento l’elleboro si è fatto conoscere ed amare in breve tempo dal grande pubblico. La sua presenza è molto apprezzata e decorativa, una sola pianta produce numerosi fiori che durano a lungo e il colore bianco nella maturità sfuma al rosa fino a divenire verde. Helleborus niger è una pianta perenne il cui grande e lucido fogliame emesso nel periodo estivo, sostituisce l’interesse per la fioritura per buona parte dell’anno.

elleboro reciso

Ama la mezz’ombra e le fresche temperature del sottobosco è facilmente comprensibile che non possa trovare accogliente gli ambienti domestici ma con la promessa di trovargli il posto più idoneo in grado di soddisfare le sue esigenze di coltivazione, solo per poco tempo, possiamo tenerlo in casa. Solo per le feste di Natale mettiamolo quindi su un davanzale della finestra più luminosa annaffiando solo quando la terra è asciutta.

Meglio sarebbe piantare la Rosa di Natale in un bosco o perlomeno in una zona del giardino riparata dalla chioma di alberi o arbusti a foglia caduca e dove le sue radici possano godere della vicinanza di un ruscello o magari accontentarsi di terra più umida ma è possibile coltivarla anche in terrazzo purché gli si destini spazio in un contenitore dove le radici possano agevolmente ingrossare e dove la notte non sia disturbata da troppa luce artificiale. Al momento dell’impianto e nelle fasi di crescita vegetativa offritegli una concimazione organica a base di fosforo e potassio. Gradisce anche una buona manciata di cenere di legna che spesso abbonda in inverno!



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