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Il 4 gennaio 2011 in questo mio blog ho pubblicato un articolo dal titolo bene augurante "Anno nuovo...vita nuova" nel quale ponevo degli interrogativi sulla capacità nostra di combattere la violenza, lo spaccio della droga, la corruzione nelle varie Istituzioni pubbliche e nello stesso tempo sostenevo che per ottenere risultati positivi era necessario che ognuno nel proprio campo facesse il proprio lavoro con senso di responsabilità nell'interesse generale del Paese, colpito da una crisi economico-finanziaria tra le più gravi degli ultimi trenta anni.
Ebbene, ahimè! la situazione rispetto all'anno scorso non è per niente cambiata, nè dal punto di vista etico né dal punto di vista economico; anzi sotto questo aspetto è peggiorata a tal punto da rischiare il fallimento totale con gravissime e pesanti ripercussioni sulla vita stessa dei cittadini,già provati dalla mancanza di lavoro e un moltiplicarsi di imposte, tasse e tributi di ogni genere.
Tale stato di cose ha prodotto un ridimensionamento dell'Italia nel Consiglio Europeo e il declassamento della sua capacità di sanare una difficile gestione della cosa pubblica che la politica nel corso dell'anno che sta per finire ha creato, per cui si è reso necessario ed urgente chiamare un governo tecnico,in sostituzione di quello democraticamente eletto dai cittadini per tentare di salvare in extremis sia la reputazione internazionale compromessa dal precedente governo sia l'economia da più di un anno ferma con tutte le conseguenze negative connesse.
Naturalmente per ottenere un qualche successo è necessario richiedere ulteriori sacrifici ai cittadini di tutte le categorie, dalle imprese ai pensionati, dai commercianti ai liberi professionisti e la manovra finanziaria all'esame del Parlamento, elaborata dal governo tecnico certamente sarà amara, ma necessaria per ridare all'Italia la credibilità perduta, per rilanciare l'economia e far ripartire l'attività produttiva,per ridurre il debito pubblico, la disoccupazione giovanile e non ultimo per avere la possibilità di riprendere il posto che le spetta tra le grandi Nazioni europee.
Riuscirà il nuovo governo in tale ardua operazione?
Ci auguriamo di sì! In caso contrario, come sarà il 2012?
E' vero, grossi sacrifici ci aspettano ma, considerato che in situazioni analoghe il popolo italiano ha sempre dimostrato forza e determinazione nell'affrontare disagi di ogni tipo pur di uscire dal tunnel, sono convinto che riusciremo anche questa volta a superare questo momento difficile, con la consapevolezza che tempi migliori non tarderanno ad arrivare, grazie all'impegno e al dovere civico di ogni singolo cittadino.
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