Magazine Economia

Come scegliere il migliore conto deposito

Da Mrinvest

conto depositoNegli ultimi anni i conti deposito sono diventati degli affidabili e validi strumenti di “raccolta” di liquidità, garantendo al titolare un tasso di rendimento in linea o superiore a quello di altre forme di raccolte a vista, con elevate garanzie e con la possibilità di gestire in maniera personalizzata gli eventuali vincoli di investimento. Ebbene, considerato che sul mercato italiano esistono decine di diverse offerte in materia, in che modo scegliere il migliore conto deposito?

Cerchiamo di arrivare all’individuazione del migliore conto deposito, intendendo per tale quello che può fornire i più elevati rendimenti, attraverso alcuni step fondamentali.

Per quanto tempo posso rinunciare alla disponibilità delle somme depositate?

La prima domanda che ci si può porre per poter arrivare all’individuazione del migliore conto deposito, è quella relativa alla rinuncia delle somme depositate. Domandatevi pertanto se potete rinunciare per qualche mese, o magari per un anno, a una certa parte della vostra ricchezza, o se di contro siete nella situazione tale da poter voler disporre degli stessi soldi da un momento all’altro.

Per quanto intuibile, se riuscite a rinunciare alla disponibilità delle somme depositate per almeno 6 mesi, riuscirete a ottenere dei tassi di interesse notevolmente più interessanti. Qualche esempio? Il Conto Arancio offre un tasso di interesse sulle somme depositate pari all’1%, ma se si sceglie, attraverso il Deposito Arancio, di mantenere le stesse somme per almeno 18 mesi, il tasso di interesse sale all’1,50%.

Ma cosa accade se si scioglie il vincolo prima della scadenza naturale? In linea di massima – seppur con evidenti differenze a seconda della banca di riferimento – l’istituto di credito tratterà gli interessi ancora in maturazione, e potrebbe applicare una penale su quelli già maturati. In nessun caso verrà comunque intaccato il capitale versato.

Conto corrente o conto deposito?

La seconda domanda che ci si deve porre è se si preferisce utilizzare un conto deposito in senso stretto, o un conto corrente ad elevata remunerazione. La differenza è notevole: nell’ipotesi di conto deposito in senso stretto parliamo di un rapporto ad alta remunerazione, con operatività nulla o limitata (alle operazioni di versamento, prelevamento, accrediti e poco altro). Nell’ipotesi di conto corrente, avremo a disposizione un vero e proprio rapporto ad operatività corrente, contraddistinto dalla possibilità di poter godere di un tasso maggiorato.

Di norma, i tassi di interesse applicati ai conti deposito sono maggiori rispetto a quelli applicati ai conti correnti. Tuttavia, attenzione a un altro aspetto: il conto deposito vero e proprio non ha una sua autonomia, ma deve “appoggiarsi” (per gli accrediti e gli addebiti) a un altro conto corrente. Di qui la necessità di ponderare altresì la necessità di aprire un conto corrente a basso costo, affinchè non venga pregiudicata la convenienza dell’investimento nel conto deposito. La maggior parte delle banche offre contemporaneamente i due prodotti: conto deposito a spese zero e a tasso di interesse elevato, conto corrente a basse spese e a tasso di interesse nullo (o quasi) sulla raccolta a vista.

Posso operare solo online?

La terza domanda che vogliamo porci è relativa alla possibilità di operare solamente online: se riusciamo a gestire il nostro rapporto di deposito in completa autonomia, possiamo ben proporci alle banche “virtuali”, che possono comunque offrire le stesse garanzie di quelle tradizionali. Se invece desideriamo avere una maggiore relazione consulenziale diretta, possiamo ricondurci ai prodotti ad alta remunerazione proposti dalle tradizionali banche.

Quali sono le altre condizioni del conto deposito

Infine, un’ultima avvertenza. Oltre a lasciarci attirare dai tassi di interesse, cerchiamo di andare oltre, e consultare attentamente i fogli informativi di trasparenza dei prodotti di conto deposito. Cerchiamo dunque di comprendere se vi sono costi e commissioni ricorrenti e ad operazione: spesso tali oneri possono compromettere la convenienza di un tasso di interesse apparentemente più alto di pochi basis points…


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :