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Come smettere di vivere con il freno a mano tirato e sentirsi liberi

Creato il 17 luglio 2015 da Assugoodnews @assunta73

Come smettere di vivere con il freno a mano tirato e sentirsi liberi
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Paura. Credo che ciò che ci conduce a vivere con il freno a mano tirato sia la paura. Sono arrivata a questa conclusione dopo lunghe riflessioni sul tema. Fino a un paio di settimane fa non riuscivo proprio a lasciare andare il freno a mano. Ero li, con tante idee e poco stimolo all’azione. Osservavo il taccuino su cui prendo appunti per i miei progetti e restavo inerte. Vi ci ritrovate? Vi capita? Ora vi racconto come l’ho superata.

Qualche tempo fa, una domenica mattina per la precisione, mi sono svegliata con la forte sensazione di vivere con il freno a mano. Era talmente forte che ho anche condiviso un post sulla pagina Facebook del blog. Un post che ha avuto interessanti commenti e ulteriori suggestioni.

Come ormai d’abitudine, quando qualcosa mi frulla in testa affido le risposte a delle domande che mi pongo e lascio poi depositare dentro di me. Inevitabilmente questa domanda germoglia e un giorno mi accade di comprendere tutto. O almeno quasi tutto.
Credo che il motivo principale per cui viviamo con il freno a mano sia la paura in tutte le sue forme. Che si tratti di paura di sbagliare, di deludere gli altri, di fallire, della responsabilità.

La paura è un sentimento talmente forte che paralizza. Ci conduce alla non azione. Ma la paura, ho imparato con la mia esperienza, altro non è che un muro che costruiamo noi stessi. Imponente, altissimo, a triplo strato. Uno di quei muri che viene molto difficile buttare giù. E cosi restiamo li a guardarlo: senza agire. Con il freno a mano tirato.


Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.Paulo Coelho
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Da dove nasce la paura?

La risposta a questa domanda non mi è stata mai più chiara: la paura nasce dalle nostre credenze. Quelle credenze di cui tanto abbiamo parlato nei tre webinar con Antonio Quaglietta. Se non li avete ancora visti vi invito a farlo: sono davvero illuminanti. Li trovate qui.

Partendo dal presupposto che siamo noi a dare linfa vitale alla paura, va da sé che noi possiamo arginarla, alleggerirla, renderla amica piuttosto che nemica. La paura non va mandata via, occorre per farci percepire l’evoluzione ma deve essere un’alleata. Un modo è allontanarla dall’attimo che stiamo vivendo.


Non esistono persone senza paura, solo attimi senza paura. Peter Høeg
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Come si combatte la paura?

Con l’azione. Non c’è davvero altro modo. Dopo le mie riflessioni ho preso in mano i mille progetti che avevo e ho fatto un passo. La direzione? Quella dei miei sogni. Come ho scelto il passo da fare? Con il cuore. Era in programma quello step? No.

Quando tutto mi è diventato più chiaro ho compreso che l’unica cosa che potevo fare era cominciare. Da qualunque parte ma cominciare. Questo era più importante di ogni altro piano d’azione per sbloccare la situazione.
Dopo averlo fatto ho avuto la sensazione fortissima di aver finalmente lasciato andare il freno a mano. Ero in caduta libera. E a quel punto è stato necessario definire la situazione per evitare di andare troppo allo sbaraglio.

Ecco si, questo è il consiglio che mi viene da darvi: cominciate con il cuore, poi definite il piano per i passi successivi. Scoprirete che tutto quello che vi faceva vedere la paura non esiste. Era solo li, nella nostra mente.


La paura è sempre inclinata a veder le cose più brutte di quel che sono. Tito Livio
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Se le idee che avete in testa sono troppe, allora fermatevi e definite quella più immediata. I sogni sono tutti meravigliosi ma non possono restare nel cassetto. Lasciarli li sarebbe come non rispettare noi stessi. Tiriamoli fuori e diamo loro forma e vita. Come? Con il primo passo. Buttatevi anche senza piano d’azione e poi definite il resto. Come racconto nell’ultimo video pubblicato sul mio canale YouTube: l’asfalto della strada da percorrere prenderà forma quando facciamo piccoli passi.

Quindi, se avete troppe idee sceglietene una. Le altre non svaniscono, restano li ad aspettarvi. Magari scoprirete che non erano proprio tutte da realizzare. Per ora non pensateci. Chiedetevi solo: in quale di queste direzioni posso fare il primo passo ora, in questo preciso istante? Quindi agite. Fate quel passo.


Agisci, fai quel primo passo.
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Qualcuno ha commentato il mio post su Facebook dicendo che sono gli altri a tirarci il freno a mano. Non è cosi sapete? Siamo noi che gli permettiamo di farlo. Gli altri sono liberi di non credere nei nostri sogni e di pensare che siamo folli. Ma che importa se noi, invece, siamo certi di essere sulla strada giusta?
Vi assicuro che quando gli altri ci vedranno agire con consapevolezza e fiducia, anche il loro parere cambierà. E se cosi non fosse che importa? E’ il vostro sogno, non il loro!

Qualunque cosa accada a fare la differenza è il nostro atteggiamento proattivo. Che si tratti di un’opinione altrui, di una paura, di un fattore esterno alla nostra volontà o di qualunque altra cosa, noi possiamo sempre agire.

Per quanto mi riguarda, dopo quella riflessione su Facebook e le ispirazioni ottenute nei giorni successivi sono arrivata alla conclusione che, come per ogni cosa, tutto dipendesse da me e che stavo solo trovando scuse per non togliere quel freno a mano.

Capirlo mi ha richiesto tempo, prima di agire sono passati ancora dei giorni ma dall’azione alla sensazione di assoluta libertà sono passati pochi minuti. Il tempo di prendere consapevolezza di ciò che avevo appena scelto di fare per me stessa e per il mio sogno.

Il risultato di tutto questo? Ve ne parlerò presto… ovviamente ne siete partecipi anche voi!

Nel frattempo, raccontatemi. Capita anche a voi di vivere con il freno a mano? Avete un vostro metodo per lasciarvi andare?

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that's good news - Il blog di Assunta Corbo


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