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Come sopravvivere all’India.

Creato il 29 gennaio 2016 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Chi vive in India lo sa, la vita può essere una merda. Non parlo della merda che, a volte, sei costretto ad ingoiare in un paese normale, io parlo proprio di colate di merda che ti cadono addosso con costanza e frequenza regolare. Qui le rotture di palle sono onnipresenti, se a metà mattina ancora non è successo niente inizi a sudare, a temere, a pensare a cosa potrebbe andare male, poi la catastrofe arriva, sempre.

In questo clima di odio/amore/tensione verso un paese che di sicuro sa come stupirti, ti ritrovi a sognare una vita noiosa, la tua vita al paesello, quel paese in cui se giri per strada con la mano appoggiata alla pancia pensano tutti che sei incinta. In 0,2 secondi per la gente tu hai già partorito, abortito, mangiato il bambino per colazione e affidato il secondo bambino a satana.

Diciamocelo, il paesello regala delle gioie inaspettate, un gossip, una lite fra vicini, il bar del paese con i vecchi che bestemmiano, questa è la pace a cui noi ragazzi di campagna (citazione per chi è nato prima del crollo del muro di Berlino) siamo abituati.

Poi ti ritrovi qua e, tranne le bestemmie, lo scenario è tutto l’opposto a quello a cui eri abituato. Tu allora ti dimeni, lotti, e solo dopo anni ti adagi in questo enorme caos governato da mucche senza padrone e gente che fa figli come se ci fosse ancora spazio nel mondo.

Badate bene, io ammiro gli indiani, proprio perché non c’è logica nel loro mondo. Non rispettano le regole stradali eppure ci sono pochi incidenti, si lavano nel gange e non si sciolgono all’istante, amano le mucche ma si odiano fra loro, capite che non ha senso?! Eppure io, in questo non senso, mi sento un po’ a casa mia! Quindi, qual è il segreto per amare l’India? È semplice, andarsene dall’India!

Sono reduce da un viaggio in cui posso dire che: Varanasi non ti molla, Goa è sempre bella, a Delhi ho capito la fortuna di abitare a Pune e per la prima volta ho detto ad alta voce: “non vedo l’ora di tornare a casa” e non mi riferivo a Fratte C.

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Chanting all’alba di fronte al Gange, Varanasi.

Viaggiare in India è bello dicevo, conosci persone nuove, nuove abitudini, nuovi volti di un paese enorme e sempre diverso, ma la vera vacanza, il posto in cui veramente ho sentito di essere in vacanza, è stato a Bali.

Bali è qualcosa che non si spiega, le persone sono gentili, non provano a fregarti (e dopo Delhi ve lo consiglio!), ho guidato il motorino, potevo vestirmi come volevo, le persone non ci fissavano e nessuno ci fermava per farci le foto. Abbiamo fatto immersione, ho guidato il quad nella foresta, io che quando guidavo a Fratte C. seminavo il panico.

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White sand beach, Bali.

Insomma abbiamo fatto delle vacanze vere e ho capito che non serve tutto questo yoga, meditazione e rinunce per stare bene, ogni tanto basta solo andarsene, mollare tutto, fare un atto di vero egoismo, salutare l’India dal finestrino di un aereo e partire. Ma per apprezzare l’India È OBBLIGATORIO andarsene dall’India provare posti nuovi, avventurarsi, lasciarsi andare e, ovviamente, le ferie in Italia non valgono!

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Nusa Dua, Bali.

Il ritorno sarà come prendere una mazzata in faccia ma ne vale la pena, perché tu sarai più riposato e pronto a sopportare cose come: ristoranti che non ti servono da bere perché boh, mucche in mezzo alla strada che ti fanno perdere mezz’ora, persone che provano ad ucciderti sempre e continuamente e persone che ti assaltano chiedendoti l’elemosina. Ti ritroverai nel mezzo di questo caos e sarai più felice perché alla fine questo mondo, che con te non ha niente a che fare, ti era un po’ mancato e tutto sommato qua non stai male! Staccare la spina con l’India fa bene e te la fa amare di più.

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Arambol, Goa.

P.s Fratte Centro non odiarmi io voglio sempre e comunque tornare da te.


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