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Come ti salvo un libro. In Colombia i libri rinascono grazie a un netturbino

Creato il 16 dicembre 2015 da Allocco @allocco_info

Tempo fa, proprio su Allocco, vi avevamo presentato una storia d’amore non convenzionale. E anche quella storia veniva dalla Colombia, uno dei Paesi più poveri dell’America latina, martoriato da conflitti interni e forti disuguaglianze socio-economiche. Era la storia di un maestro che, a dorso di un mulo, trasportava libri per portarli ai bambini e ai ragazzi più isolati sul territorio. E anche quella che leggerete in questo articolo è una storia di amore per i libri e per la cultura, anche questa nata da un’idea semplice, ma tutt’altro che scontata.

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‘unica distrazione nell’umile e fredda casa di José Alberto Sandoval, nato nella periferia di Bogotà, era la lettura di racconti per l’infanzia. Sono i primi ricordi che affiorano nella mente di José Alberto, il quale abitava con i suoi fratelli e i suoi genitori in un quartiere appena nato e molto precario. José Alberto non poté frequentare oltre la seconda elementare, perché il lavoro da operaio di suo padre non bastava a mantenere la famiglia, perció la “scuola” che frequentava realmente non era altro che un mondo abitato dal Gatto con gli stivali o da Cappuccetto Rosso. È cosí che è iniziata la storia del “raccoglitore di spazzatura” di Aguas (Bogotá), il cui obiettivo è portare fisicamente la conoscenza fino agli angoli più dimenticati e più difficilmente raggiungibili della Colombia. Sandoval ha trovato nei libri la propria salvezza e, soprattutto, un modo per fuggire dalla miseria. Quando era adolescente e lavorava come manovale, spendeva tutti i suoi risparmi per comprare libri; ma solo da adulto, dopo aver perso il suo lavoro da operaio in una fabbrica, José  Alberto ebbe l’opportunità di maneggiare tutti i libri che aveva sempre desiderato, e ciò guidando un camion della nettezza urbana. Assieme ai suoi colleghi, José Alberto si occupava della raccolta della spazzatura di Bolivia Real, nella zona nord di Bogotà. Scendendo dal camion per svuotare uno dei tanti cassonetti si accorse dell’enorme quantità di libri di cui la gente si liberava. “Una scoperta bella, impressionante, magica”, afferma l’uomo. E così, a partire da Anna Karenina di Lev Tolstoj (il primo libro raccolto), José Alberto iniziò a portare con sé i libri che trovava, anche se inizialmente costretto a trovare un nascondiglio per evitare che i suoi datori pensassero che volesse venderli facendone, così, un commercio. Sin da subito sua moglie, la stilista Mery Gutiérrez, e i suoi figli decisero di accompagnarlo nella realizzazione del suo sogno. I libri che José Alberto ritrovava andavano a formare una biblioteca sempre più ricca e riempivano la sua mente di conoscenza e storie, che spaziavano dalla letteratura alla scienza. Naturalmente, una tale quantità di testi non poteva restare nelle mani di un singolo e Sandoval pensò subito ai tantissimi bambini del suo quartiere che vivevano in condizioni di povertà e di solitudine. Questo strano uomo divenne per tutti “il Signore dei libri”. Al principio, i bambini ricorrevano a lui quando erano in difficoltà con i compiti, ma dopo poco cominciarono ad arrivare curiosi da altri quartieri. Molti bambini potettero toccare con mano il primo libro proprio grazie a lui, potevano divertirsi imparando, senza contare il grande aiuto che José Alberto forniva ai maestri e ai professori. A suo parere, i libri raccolti e poi consegnati ai giovani lettori avevano anche il potere di allontanarli dalla delinquenza e dalla droga. Pian piano l’iniziativa si estese ad altre zone della capitale e ad altre città, cosa che richiedeva un numero sempre maggiore di collaboratori. Allo stesso modo, varie scuole e biblioteche di piccoli villaggi rurali e di montagna del Paese cominciavano a ricevere libri e persino dizionari ed enciclopedie. Ma José Alberto sogna in grande e le sue forze potrebbero non bastare.

“Il Signore dei libri” ha riscosso molto successo in Inghilterra, Argentina, Spagna, e persino in Cina si sono interessati alla sua storia, ma non si può dire lo stesso della Colombia, dove l’iniziativa non ha ricevuto finora più di qualche complimento o piccola donazione. Ogni aiuto è ben accetto, naturalmente, ma José Alberto è risentito del fatto che i suoi connazionali non lo appoggino abbastanza, dal momento che la richiesta di libri aumenta sempre più e la sua iniziativa ha bisogno di un mezzo di trasporto più capiente per la sua ormai enorme biblioteca, nonché di locali più grandi. Intanto, l’uomo si è diplomato e medita di proseguire gli studi nel settore dell’editoria, sperando di poter raggiungere nuovi luoghi e integrare la consegna di libri con l’organizzazione di giochi didattici e altre attività.

Il marchio che José Alberto sta lasciando nelle coscienze dei colombiani (e non solo) è grande e forte, così come quello che lui stesso imprime sui libri recuperati, accompagnato dalla frase “La forza delle parole. Questo libro è libero, leggilo e passalo, che mai abbia un proprietario”. Dai libri rinati grazie a lui, José Alberto ha imparato tanto e ha preso nuovi stimoli per affrontare la sua vita e la sua impresa, nata da un cassonetto e convertitasi in un grande gesto d’amore e di generosità; egli spera che in tanti, esattamente come è accaduto a lui, possano prendere spunto dalle tante e diverse storie contenute nei “suoi” libri. Che la guerra all’ignoranza abbia inizio.

Fonte: El Tiempo

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