“L'estate sta finendo, e un anno se ne va, True Blood sta terminando, lo sai che non mi vaaaa!” True Blood alle sue battute finali e, tra mal contenti, generali e non, anche questa quarta serie ci ha regalato momenti indimenticabili.
Dunque, il decimo episodio l’ho trovato fantastico, forse uno dei pochi, quest’anno, che mi ha emozionato davvero. E’ vero che True Blood è una serie sui vampiri, ma Bon Temps non è popolato solo da essi, e credo che infilare storie “umane”, per alcuni, per nulla interessanti, sia un modo per allentare la “tensione” dalle storie principali.
Terry e Andy
Terry scopre che Andy è dipendente dal “V”, e pensa di praticargli una terapia d’urto portandolo in un vecchio fortino, nel bosco, dove giocavano da bambini. Scopriamo che tra i due c’è sempre stata rivalità e che entrambi si invidiavano. Terry ci parla apertamente delle ferite psicologiche che trasporta con se un veterano della Guerra del Golfo, in questo caso. Il suo problema di adattamento in una società che non capisce come ci si sente dopo aver visto gli orrori della guerra, le difficoltà di metabolizzare le brutture a cui ha assistito. Ed in tutto questo, per Terry, c’è sempre stata un'unica costante, suo cugino Andy. La morale è che quando tutto quello che ci circonda è ostile, c’è sempre qualcuno a cui vogliamo bene, disposto a tenderci una mano. La faccenda del “V” che ha coinvolto Andy, è servita proprio a questo, a dimostrare che c’è sempre qualcuno che è disposto a darci una mano, nel momento del bisogno, e che nessuno è veramente solo!
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake