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Commissione di inchiesta sui crimini sostenuti a gaza

Creato il 24 gennaio 2015 da Ilcanechesimordelacoda
COMMISSIONE DI INCHIESTA SUI CRIMINI SOSTENUTI A GAZA
INDOVINA CHI HA DETTO NO?
Nel pomeriggio di ieri i 47 Paesi membri dell’Onu hanno votato per l’apertura di una commissione di inchiesta sugli eventuali crimini compiuti da Israele a Gaza. L’Italia si è astenuta.
Ieri, nel silenzio generale, il Consiglio Onu per i Diritti umani di Ginevra ha votato a maggioranza (contrari Usa e astenuti tutti gli europei, a partire dall’Italia) l’apertura di una commissione di inchiesta sugli eventuali crimini compiuti da Israele a Gaza.
Voto, che segue la tradizione di condanne contro Israele, e che il premier Benjamin Netanyahu ha liquidato come “una farsa”.
I “crimini di guerra” a Gaza erano stati evocati ieri mattina dall’Alto commissario Navi Pillay. Nel testo sono condannate le “vaste, sistematiche e flagranti violazioni dei diritti umani e delle liberta’ fondamentali derivanti dall’operazione militare israeliana nei Territori palestinesi occupati dal 13 giugno”.
29 Stati si sono detti a favore (Algeria, Argentina, Brazil, Chile, China, Congo, Costa Rica, Cote D’Ivoire, Cuba, Ethiopia, India, Indonesia, Kazakhstan, Kenia, Kuwait, Maldives, Mexico, Morocco, Namibia, Pakistan, Peru, Philippines, Russian Federation, Sierra Leone, South Africa, United Arab Emirates, Venezuela, Viet Nam), 17 (Austria, Benin, Botswana, Burkina Faso, Czech Republic, Estonia, France, Gabon, Germany, Ireland, Italy, Japan, Montenegro, Republic of Korea (South), Romania, Former Yugoslavian Republic of Macedonia, United Kingdom.) si sono astenuti e uno stato ha votato contro, chi? Gli Stati Uniti.
Proprio oggi e proprio dopo il voto di ieri giunge notizia che la Federal Aviation Administration, l’agenzia federale Usa per l’Aviazione Civile, ha revocato il bando che aveva decretato sui voli delle compagnie aeree americane da e per Tel Aviv. Al contempo ha avvertito pero’ che “la situazione rimane estremamente fluida”, pertanto “continuera’ a essere seguita con attenzione” e la stessa Faa “adottera’ misure ulteriori, qualora necessario”.
La decisione di ritirare il divieto sui collegamenti con Israele e’ stata presa “dopo aver valutato le condizioni di sicurezza”.
Il provvedimento non impedisce ai singoli vettori statunitensi di decidere per proprio conto un eventuale mantenimento della sospensione dei voli su Tel Aviv.
Nicola Gesualdo

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