Magazine Diario personale

Complicazioni sentimentali e sessuali parte terza.

Da Gattolona1964

Per forza di cose ho dovuto aggiungere la scontata ma veritiera parola “sessuale”, mi e ci servirà per capire che cosa succederà da quel bar in poi ai due protagonisti della nostra storia. Seduti più o meno comodamente sulle poltrone del Bar dei Fidanzati, l’ex marito non si capisce come mai, ma pare avere un tic nervoso che lo porta a grattarsi di continuo le parti intime, suscitando nella controparte un moto di obbrobrio non indifferente. Con un tono da educanda di convento e una vocina al miele d’acacia, gli sussurra dentro alla protesi dell’orecchio:”Ma allora ti faccio ancora un certo effetto, nonostante siano passati decenni?”,emanando un sentore di feromoni, che stordiscono lui e imbestialiscono lei. L’ex marito, ex aitante, ex risposato, ex dotato,  demoralizzato e contrito le risponde che è il pannolone che non ne vuole sapere di stare al proprio posto, mettendola in un grave imbarazzo. Affranti, decidono di ordinare due camomille con un sospetto di cognac dentro e un’idea di Sambuca Molinari, memori di quando ne sorseggiavano a litri prima di ogni incontro. Lei è felice, le sembra di essere ritornata indietro nel tempo e di avere vent’anni, ma quando il cameriere posa le noccioline, le patatine, le olivine ed i pistacchini, come accompagnamento alle tisane, lei addenta una manciata di tutto con la voracità di una leonessa a digiuno da due anni e fa partire, come un missile della Nasa, la protesi dentaria superiore che arriva diritta nell’occhio di vetro di lui, sbriciolandoglielo in mille piccoli bagliori! Beata protesi di cemento amianto! per una volta il dentista non ha mentito, dicendole che avrebbe distrutto una base nucleare e che poteva servire come arma impropria per i dirottatori di verginità occulte!  Rotto l’occhio di vetro, frantumato il cristallino, deformato l’iride e devastati i quattro interventi di cataratta, Ahimè! I due sono rattristati, delusi, intimoriti e le loro palpitazioni salgono a tal punto, che devono mettere sotto alla lingua la compressa per il cuore e per l’ipertensione, alla veloce, altrimenti un attacco di angina ciascuno non glielo levava nemmeno il Padreterno! E fu così che all’ex moglie, viene l’idea bizzarra di fuggire via da quel bar, per andare a rintanarsi vergognosamente nel suo nuovo appartamento da single poco convinta. I due pagano, tremolanti il conto, si avviano claudicanti verso casa, sostenendosi a vicenda l’un l’altro, consci e consapevoli che il tempo è passato e non ritorna più. A questo triste punto, potrebbero prendere la saggia decisione di salutarsi sull’uscio di casa, darsi la mano da buoni amici, giurare di non incontrarsi mai più, spergiurare di continuare a ritrovarsi al circolo per anziani “CATOMES TOT” che sta a significare raccattateci tutti (non è vero!) e continuare ognuno nella ricerca di un posto letto nelle varie Case di Riposo per anziani. Invece, no! Ostinati, arrabbiati, inferociti, sbavezzanti, ma riluttanti all’idea di non riuscire più nel carnal intento della copula, decidono di salire in casa. Lei apre le centodue serrature della porta blindata, con mano tremolante e senso di stordimento al sol pensiero di averlo conquistato ancora, noncurante delle conseguenze nefaste che di lì a poco si sarebbero verificate in quel dolce appartamento. Una volta entrati, lui corre in bagno a cambiarsi il pannolone, anzi per meglio dire a togliere quell’ inqualificabile pannolone intriso di pipì e residuati bellici delle compresse per i reni e  senza pensare all’ernia iatale e alle varie flatulenze che essa provoca, ne usa uno interno della ex consorte. Come dire, un obi da uomo….Poi si lava i denti, fa un bidet accuratissimo, usando il Viakal che trova nascosto in un mobiletto per le medicine, lava con dovizia e perizia le ascelle, grattando bene i pori aperti, facendo fuoriuscire i nuovi, ma radi peli bianchi. In fine, si alita in mano per capire di che alito è fatto e si pettina la calotta lunare con una spugna di mare per bebè. Forse era quella del loro figlio neonato, che la mamma usava per fargli il bagnetto? Mah, vallo a ricordare! Nel contempo, lei accende lo stereo, alza il volume causa le sordità reciproche e inserisce una cassetta con musica adatta per l’occasione: Marcia funebre della Sonata Opera 35 di Chopin. Cerca di abbellirsi come può, fiondandosi nell’altro bagno, ma guardandosi nuda allo specchio tridimensionale nota alcuni particolari, che le erano sfuggiti sino a quel momento: il viso pare una cartina geografica con le segnaletiche stradali, il mento è triplo e cambia colore ad ognuna delle tre pieghe, il collo si è accorciato di circa dieci centimetri, un seno le arriva all’altezza dell’alluce valgo, l’altro è piegato di lato sulla schiena, la pancia pare una gonna plissettata e si allarga a forma di trapezio scaleno, l’interno delle braccia è divenuto una tendina parasole che le copre le ginocchia. Prosegue l’indagine al microscopio con la salivazione azzerata, prende un Alka Seltzer mista a una caramella di menta già usata, e nota che quello che un tempo erano le gambe, ora sono due stampelle piene di buchi e la pelle che si arrotola su se stessa.I peli sono ovunque meno che sul pube, ne ha persino nell’incavo dei seni e all’interno dell’ombelico, causa le cure ormonali per la terapia ormonale sostituiva. Incredula e spaventata, si gira e dietro vede la schiena a macchie di giaguaro, le scapole alate, il sedere con le chiappe di ricotta asimmetriche, le gambe divenute due parentesi rotonde e i piedi come gli Hobbit del Signore degli Anelli. Come fare per mascherare codesti difettucci, in tempo per l’amplesso tanto ambito ed agognato? Non può far altro che pregare e recitare un Rosario d’urgenza, ma non fa in tempo a finire le cinquanta Ave Maria, che lui, lucido e profumato come il cavallo della pubblicità del bagnoschiuma Vidal, bussa alla porta del bagno e le dice”Sono pronta cara, proviamo ad abbracciarci e a fare il tuca tuca?”

……..alla prossima se a questa vi sarete chiesti”Ma chi glielo ha fatto fare??”. Vi adoro, FabiusKa.



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