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Complotti reali e complotti falsi nella corsa allo spazio

Creato il 18 gennaio 2016 da Aeon

La storia dell’astronautica è avvincente nonostante sia lunga meno di un secolo, infatti è stata caratterizzata sin dai suoi albori da una forte competizione che ha portato a compiere imprese sempre più spettacolari. Per capire questo fatto dobbiamo ricordarci del contesto storico in cui nacque la corsa allo spazio: la Guerra Fredda.

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Una tipica capsula Soyuz

Il 4 ottobre 1957 l’Unione Sovietica lanciò lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale della storia dell’Umanità, e spiazzò gli Stati Uniti che cercarono subito di recuperare il ritardo. In gioco c’erano il prestigio della propria nazione e del proprio sistema politico e quindi nessuna delle due parti in causa poteva permettersi di perdere la partita. La corsa allo spazio culminò con lo sbarco dell’Apollo 11 sulla Luna il 20 luglio 1969, che sancì la vittoria degli Stati Uniti sull’Unione Sovietica. Dopo questo evento la tensione tra i due blocchi in cui il mondo era diviso calò, almeno per quanto riguardava lo spazio, tanto che il 17 luglio 1975 una capsula Apollo e una Soyuz si incotrarono in orbita e si agganciarono, aprendo una nuova era di collaborazione nell’esplorazione spaziale. Nuova era che dura ancora oggi e che vede la sua massima espressione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), frutto dello sforzo combinato di USA, UE, Russia, Giappone e Canada.

Purtroppo l’avvincente storia della corsa allo spazio e alla Luna è danneggiata da una serie di leggende popolari che vorrebbero gli sbarchi sulla Luna come delle invenzioni, degli inganni girati in studio e spacciati come veri sbarchi sulla superficie lunare. Sono solo sciocchezze ed è anche abbastanza facile capirlo, perché le “prove” della falsità degli sbarchi sono in realtà dei malintesi o il risultato della cialtroneria di chi sostiene di aver scoperto il complotto (per una trattazione nel dettaglio invito a leggere questo ebook gratuito). In realtà è facile capire l’assurdità della teoria cospirazionista considerando un semplice fatto: se gli sbarchi sulla Luna fossero stati davvero dei falsi, l’Unione Sovietica avrebbe avuto tutto l’interesse a dimostrarne la falsità per vincere la corsa allo spazio. E invece il governo sovietico si limitò a prendere atto dell’avvenuto sbarco dell’Apollo 11 e a cessare il proprio programma lunare, il cui unico risultato fu solo quello di sprecare una quantità immensa di denaro e risorse. Restare zitti e incassare una colossale figuraccia pur sapendo che gli sbarchi furono finti è un comportamento del tutto privo di senso, c’è poco da fare.

A mio avviso, oltre a denigrare il lavoro di migliaia di persone, le bufale riguardo i falsi allunaggi mettono in ombra storie di complotti veri che invece sono molto più interessanti in quanto reali e dimostrabili. Un ottimo esempio è stato quello ordito dall’Unione Sovietica per nasconere i numerosi problemi incontrati dalla missione Soyuz 5, che sono quasi costati la vita al cosmonauta sovietico Boris Volynov che si salvò per miracolo. Il disastro evitato per un soffio fu nascosto al mondo intero fino al 1997, ben sei dopo il crollo dell’Unione Sovietica e otto anni dopo la fina della Guerra Fredda.

Consiglio di approfondire questa interessante storia seguendo questo link, perché i veri complotti e la vera storia sono molto più interessanti e avvincenti delle storielle da quattro soldi inventate dai teorici delle cospirazioni.



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