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Da Femminileplurale

"È importante soffermarsi sul tema della corporeità in relazione al nesso tra corpo e lavoro. A tal proposito si deve sottolineare che [...] la questione dei " corpi che lavorano" è largamente assente dal dibattito contemporaneo sulla corporeità. Per Carol Wolkowitz la discussione sembra essersi incentrata principalmente sul rapporto tra corporeità e "sensualità, gioco, piacere e spontaneità piuttosto che sulla relazione tra corporeità e lavoro, visto come una routine senza emozioni" (Bodies at Work, 2006, p. 9). Secondo Wolkowitz, l'assenza del tema "lavoro" dal dibattito sul corpo - anche da quello di matrice femminista -, può essere spiegato con il fatto di avere involontariamente ereditato una visione parziale della corporeità. In passato, infatti, la maggior parte delle attività che mettono il corpo "a servizio" erano esercitate da schiavi oppure da donne, nel loro ruolo di mogli e madri: svolti al di fuori del mercato, tali impieghi non erano dunque riconosciuti "come lavoro" (Bodies at Work, 2006, p. 14). Anche gli autori che hanno sviluppato le teorie più approfondite sulla corporeità - Michel Foucault, Pierre Bordieu, Erving Goffmann, fra gli altri -, non prendendo in specifica considerazione la questione dei rapporti di lavoro, hanno finito per omettere il nesso tra corpo e lavoro ".

Sabrina Marchetti, Le ragazze di Asmara. Lavoro domestico e migrazione postcoloniale, Ediesse - Sessismo e razzismo, Roma 2011, p 39.

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