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Compro oro, fenomeno in esaurimento?

Da Mrinvest

Compro oro, fenomeno in esaurimento?
INVESTIRE IN ORO

compro oro
Nel corso degli ultimi dodici mesi chiunque abbia avuto l’occasione di girare con un pizzico di perizia all’interno delle principali città italiane, avrà notato che il numero dei compro-oro presenti sul territorio è andato a calare in misura piuttosto drastica. Una “sparizione” parziale che non sembra essere frutto del fatto che i clienti non vogliano più procedere al cambio del proprio oro in contanti, quanto ad altre determinanti che negli ultimi giorni hanno costituito un attento oggetto di analisi e di approfondimento.

Stando a quanto dichiara Ranieri Razzante, il presidente dell’Aira (l’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio) su Plus, il magazine de Il Sole 24 Ore, le cause sarebbero ascrivibili in parte alla diminuzione delle quotazioni dell’oro, e in buona parte al fatto che le famiglie hanno già visto ridurre in modo netto le scorte di oro presenti in casa, e all’ulteriore fatto che sul settore si sono riscontrati nuovi e più severi controlli che hanno scoraggiato molte attività al limite della legalità.

Da quanto sopra ne è derivata un’emorragia dei compro-oro, fino ai livelli attuali. Secondo quanto affermano i dati dell’Aira, nel corso dell’ultimo anno la riduzione del numero di compro-oro si aggirerebbe in una forbice tra il 30 e il 40 percento. Con uno sguardo ai “superstiti” di tali attività, emerge che coloro i quali continuano a operare in qualità di compro-oro sono prevalentemente le strutture di maggiori dimensioni, che possono mantenere una condizione di redditività grazie agli elevati volumi di negoziazione, in grado di controbilanciare margini sempre più ridotti.

E per il futuro? Stando alle stime più attendibili, che ci sentiamo di abbracciare, è possibile che vi sia un’ulteriore contrazione degli operatori presenti in questo settore. Una contrazione che in parte potrebbe essere giustificata dalle determinanti di cui sopra, e in parte potrebbe essere riconducibile alle novità legislative in corso di definizione: tra le varie, l’esame di un disegno di legge a firma Pd, i compro-oro dovranno introdurre un borsino della valutazione dell’oro usato, cui i loro clienti potranno fare riferimento in sede di negoziazione, e un registro telematico delle operazioni presso i compro-oro (all’interno del quale dovrà essere registrato il tipo di oggetto venduto, con descrizione dettagliata del prodotto e foto a corredo).

Secondo la promotrice dell’iniziativa, la relatrice Pamela Orrù, senatrice del Pd, “le finalità di questo provvedimento sono di incrementare la trasparenza per contrastare fenomeni di riciclaggio, ma anche di fornire maggiori garanzie ai clienti”. Nell’ipotesi in cui l’iniziativa dovesse effettivamente andare in porto (il condizionale è d’obbligo, visto e considerato quanto già accaduto negli ultimi anni) il negozio di compro-oro muterà forma e natura, trasformandosi in una attività finanziaria, e inducendo il negoziante a diventare un professionista del settore.

Sempre secondo il disegno, il negoziante – professionista dovrà sostenere un esame e iscriversi a un registro tenuto dalle Camere di Commercio. Un passo in avanti nella disciplina di settore che dovrebbe tuttavia avvenire con conservazione delle esperienze già maturate da coloro i quali da tempo gestiscono un compro-oro: è infatti prevista una esenzione dall’esame per tutti coloro i quali hanno già esercitato la propria attività per almeno tre anni. Infine, oltre all’esame il disegno prevede l’assoggettamento alla normativa antiriciclaggio e alcuni provvedimenti e sanzioni che dovrebbero contrastare le infiltrazioni illegali nel settore.

Insomma, il settore sembra essere destinato a cambiare ancora nel corso dei prossimi mesi, ed evidentemente i nuovi programmi che il legislatore ha in serbo per il compro-oro non sembrano essere di gradimento a molti imprenditori che, scoraggiati da un simile contesto, hanno preferito compiere un corposo passo indietro.


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