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Computer e bambini si o no? Ni, una questione di quantità e qualità

Creato il 17 giugno 2010 da Maestrarosalba
Computer e  bambini si o no? Ni, una questione di quantità e qualitàE' di questi giorni la notizia della richiesta da parte di un team di psicologi della Royal Society of Medicine inglese che si è rivolto al governo britannico nel tentativo di ottenere regole più restrittive, almeno a scuola, circa l'utlizzo del personal computer per i bambini sotto ai nove anni. Wired appofondisce l'argomento intervistando due ricercatori e professori italiani: Domenico Laforenza, direttore dell’istituto di Informatica e Telematica del CNR, e Alberto Oliverio, neuropsicologo dell’università Sapienza di Roma. Nell'intervista di Wired, i ricercatori hanno risposto con idee diametralmente opposte. Il primo è per un utilizzo consapevole e paragonando il pc ad un libro ne intravede il potenziale creativo dell'utilizzo. Il secondo invece propende decisamente per un divieto quasi assoluto, ritenendo che a questa età il bambino deve imparare tramite l'azione e il fare concreto. Pare che di questa seconda  opinione sia la maggior parte degli psicologi italiani.
Considerato che il riferimento è anche all'utilizzo a scuola, e che non esistono specifiche ricerche che sostengano sia l'una che l'altra tesi, sarebbe interessante a questo punto sentire il parere degli insegnanti... un pò perchè mi piace e un pò perchè ho fatto informatica con bambini a partire dai tre anni e alcuni ora sono miei alunni in seconda elementare, rifletto spesso su quanto acccesso al computer devono avere i bambini. Il problema allo stato attuale è quando, quanto, quale e come.
QuandoNon è possibile pensare oggi di far utilizzare il computer ai bambini dopo il compimento del nono anno di età, significa escluderli da un potenziale di apprendimento che contiene anche spunti creativi forti e stimolanti in realtà molto aderenti al pensiero dei bambini.
QuantoIl quanto è un nodo cruciale: nella scuola italiana è già un quanto dosato e legato all'utilizzo didattico. Anche quando si propone nella scuola infanzia, il computer si usa per imparare giocando, per il disegno e per conoscere semplici funzioni come accensione e spegnimento. Il problema è semmai in famiglia, dove il controllo diminuisce, con la scusa "tanto sono li accanto", specie i bambini più smanettoni girovagano senza controllo da una pagina all'altra. Una moda tutta italiana è quella dei falsi account su facebook per poter utlizzare farmiville, da una recente indagine a scuola ho scoperto che sono tantissimi i bambini che vi accedono con account non loro.
QualeIl quale deve avere solo fine educativo e di conoscenza del mezzo, e-book, giochi didattici-educativi, ricerca di argomenti, disegno. Mai in ogni caso l'utilizzo fine a se stesso per tenere occupato il bambino. Questo a scuola non avviene. Lo conferma il fatto che la dotazione informatica nelle scuola è sempre ridotta e data la scarsità dei fondi degli ultimi anni tendente all'obsoleto, che i laboratori si usano a rotazione, una postazione in classe va divisa in 20 alunni circa.
ComeMai da soli a scuola come a casa. A scuola non può accadere perchè gli insegnanti hanno come primo obbligo la vigilanza. Il problema rimane in famiglia. Una buona password può risolvere, così da accendere il pc e utilizzarlo sotto la vigilanza stretta dell'adulto. Non ci sono programmi-filtro migliori degli occhi di un adulto.
ConclusionePensare di far utilizzare il computer a partire dai nove anni è anacronistico, come in tutte le cose i bambini hanno bisogno che gli venga insegnato come utilizzare correttamente il mezzo anche ai fini della elaborazione di strumenti di difesa. Non c'è bisogno di prendere la scossa per sapere che l'energia elettrica è pericolosa. Lo insegniamo e questo ha la sua valenza anche per il pc.Al bambino vanno offerte concrete occasioni di imparare facendo: giochi, esperimenti e attività sportive; ma anche strumenti di conoscenza della realtà. Il computer è una realtà che non possiamo far finta di non vedere per poi tirarla fuori dal cilindro quando il bambino è cresciuto. La risposta tra le due posizioni opposte,  per usare un luogo comune, come sempre sta a metà strada. Il caro vecchio buon senso è la miglior risposta anche nell'utilizzo del computer.
Voi che esperienze avete e come vi regolate?
Qui la riflessione di Renato Murelli sul quadernone blu, quasi in contemporanea con questo articolo.

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