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Comunione e Liberazione non è al di sopra della legge

Creato il 11 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Comunione e Liberazione non è al di sopra delle legge né della Costituzione e non può pretendere di agire in nome di Dio contro le norme della Repubblica democratica italiana.

Spretato

Spretato

Non esiste alcuna cultura religiosa, alcuna associazione né forma di fede che possa superare il senso d’uguaglianza fra i cittadini, che siano credenti o no o seguano un credo diverso da quello cattolico. La fede non è un dono, è un mistero, un enigma e non pone un uomo in posizione di privilegio rispetto ad un altro.

Il caso di monsignor Inzoli ha dell’incredibile. Nell’ottobre 2010 l’allora monsignore annunciava il suo ritiro. Nessuno ha scritto perché, nessuno ha posto la domanda tranne il Piccolo giornale, edizione cremasca.

C’era un problema serio ma nessuno ha alluso ad alcunché di grave. Sul Web circolavano persino accuse pesanti, che non abbiamo riferito perché non si può dar credito a qualunque anonimo. Ma perché il caso di don Inzoli non è stato trattato? Che cos’è questo senso di sudditanza verso il potere del prete che circolava con un’auto costosa fumando il sigaro, da presidente del Banco Alimentare, cui non ho mai dato nulla di nulla?

Traces Magazine, March 2005: Luigi Giussani

Traces Magazine, March 2005: don Luigi Giussani. Anche i suoi libri sono criticabili

E perché ci dev’essere qualcuno che suscita timore quando i cittadini devono essere uguali e sono umanamente uguali.

E’ l’ulteriore prova che Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere sono in grado di suscitare timori e paure, di occupare posizioni di potere, di indirizzare un elettorato e quindi di esercitare pressioni. Con vari esiti e diversa fortuna, come hanno dimostrato le primarie cremasche del Pdl, dove CL ha votato in modo poco omogeneo in un momento di crisi del partito. L’arroganza di Formigoni è un esempio clamoroso. La forzature del presidente della Provincia ne sono la conseguenza sul territorio.

La concentrazione di poteri accumulata dal movimento creato da Don Giussani è diventata inquietante e pericolosa, come pericoloso è il potere non bilanciato da contropoteri. E’ la situazione della Regione Lombardia. Si è arrivati a forme di disprezzo o di ostilità che sarebbero state incomprensibili e impossibili alcuni decenni or sono in Italia e in Lombardia.

L’estremizzazione dell’entusiasmo religioso, del sentirsi “pieni di Dio”, non può arrivare a un punto tale da giustificare ogni cosa. Le inchieste della magistratura milanese lo dimostrano. A Cesare quel che è di Cesare.

Il Cristianesimo dei Vangeli è tutt’altra cosa che quest’arroganza del potere.

La speranza è che il Pd non insegua i voti dei “delusi da Formigoni”, per dare un calcio a chi da anni apprezza e segue le battaglie civili del candidato alle primarie del centrosinistra lombardo Andrea Di Stefano.


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