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Con l'introduzione dell' IMU Nessun propietario vorrà locare a canone concordato !!

Creato il 18 gennaio 2012 da Maurizio Picinali @blogagenzie

IMOLA : IL RISCHIO c’è, eccome. Con un’aliquota sulle seconde case al 10 per mille per tutti, senza alcuna distinzione, la probabilità che nessun proprietario voglia più sottoscrivere canoni concordati è altissima. La conferma arriva anche dal vertice regionale della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) che, dopo la presentazione della manovra Manca, guarda senza illusioni al futuro del mercato imolese. «Il mercato immobiliare è in crisi già dal 2008 – spiega il presidente regionale Libero Calamosca —, ma rimane un settore trainante dell’economia. Con l'introduzione dell' IMU Nessun propietario vorrà locare a canone concordato !!Nel 2011 la diminuzione delle vendite non è stata quindi così accentuata, con una diminuzione dei prezzi intorno al 2-3 per cento proprio per questo calo continuo». L’unico movimento che l’associazione di Calamosca ha registrato è stato quello degli investitori ‘puri’, ossia di coloro che di fronte a una perdita degli investimenti in borsa del 23-25 per cento hanno scelto di puntare ancora sul mattone in attesa di tempi migliori. Ma l’accoppiata dell’ultima manovra Monti e di quella Manca rischia di dare il colpo di grazia al settore. Da un lato c’è l’introduzione dell’Imu e la rivalutazione delle rendite catastali del 60 per cento che fanno impennare gli esborsi dei proprietari immobiliari di seconde case rispetto alla vecchia Ici.
Dall’altra l’aliquota fissata dal sindaco per le seconde case e immobili produttivi: 10 per mille, per tutti. Non ci saranno più distinzioni infatti tra chi prima le aveva in affitto a canone concordato (pagava lo 0,1 per mille), le aveva in affitto o sfitte da meno di due anni (7), sfitti da più di due anni (9) o concessi in comodato gratuito a genitori, figli o fratelli (non pagavano nulla, perchè equiparate alle prime case). «Questi nuovi tassi appesantiscono una situazione già difficile – continua Calamosca —. Il 70 per cento dei contratti d’affitto che sottoscriviamo è per il canone concordato e la formula funziona. Per un appartamento con due camere da letto, sala e cucina la differenza tra l’affitto a libero mercato e il concordato è ancora di 80-100 euro. Al proprietario infatti non interessa l’incasso a fine mese, ma cosa gli rimane in tasca a fine anno al netto delle tasse». E tassarlo con un’aliquota quasi nulla (0,1 per mille) aveva il suo peso.
CHE FINE faranno le tabelle per i canoni concordati che fissano i prezzi in base alla metratura e agli arredi è uno dei nodi da sciogliere. «Al momento l’interpretazione della norma nazionale non prevede distinguo – spiega l’assessore al Bilancio Donatella Mungo —. Potremo valutare una formula ‘imolese’ per sostenere gli inquilini, ma non prima di luglio, non prima di aver incassato la prima rata che è determinante per capire se le nostre proiezioni erano corrette».
Cristina Degliesposti tratto dal restodelcarlino/IMOLA 17 Gennaio 2012


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