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Con Salvini l’Umbria si (ri)veste di verde,e il rosso stinge…

Creato il 17 maggio 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria
Ilaria Mazzeo

Ilaria Mazzeo

Riceviamo e pubblichiamo

Il 15 maggio come sia e come non sia,il Capitan Salvini è sbarcato in Umbria.Tra contestazioni e applausi il leader della Lega non si è fatto mancare nulla,neanche lo sputo di un dissidente gentleman in territorio marscianese,che l’ha preso alle spalle.Città di castello,comune di residenza di due dei candidati della Lega,Valerio Mancini e Linda Innocentini,si è invece mostrata oltremodo ospitale e accogliente,offrendo persino al segretario e ai presenti un gustoso pranzo a buffet.
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Lui,il capitano,seduto ad un tavolino all’aperto come uno qualunque, ha consumato il suo pasto, parlato, scherzato, fatto foto, twittato..e poi via, tappa successiva Bastia Umbra, prima dell’appuntamento più importante,quello cruciale,quello nella piazza simbolo del degrado perugino,nella zona più devastata dalla delinquenza e dallo spaccio,dove tanta gente per bene era lì ad accoglierlo con magliette e bandiere.Naturalmente c’erano anche loro, gli immancabili centri (a)sociali, i contestatori armati di fumogeni e petardi, a gridare e dare del fascista-razzista al leader leghista, loro che della democrazia e della tolleranza ne fanno una  bandiera,e dietro quella bandiera nascondono livore politico,vuoto etico,decadimento morale che inevitabilmente si manifesta sotto forma di rabbia e violenza, ma il comizio c’è stato, i candidati radunati alle sue
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spalle a dargli man forte, Ricci al suo fianco,e le parole sono partite, taglienti,sferzanti come colpi di frusta contro quel sistema ormai fallito della sinistra, che con il clientelismo e il favoritismo, con le coop e con gli appalti truccati, ha portato allo sfascio una regione dalle potenzialità enormi come l’Umbria. Niente sconti dunque, per Renzi,Fornero,Marini e compagnia bella, nessun tentativo di rabbonire i dissidenti con frasi buoniste e concilianti, non è da Salvini, le mezze misure non fanno per lui. A fine comizio scende,va fra la gente,stringe le mani,di nuovo foto,sorrisi,abbracci, una signora anziana accompagnata dalla figlia si commuove,lo accarezza..”sei l’ultima speranza per i nostri giovani,ti voto perchè mi ispiri fiducia”..lui le da un bacio sulla guancia (un episodio simile c’era stato la mattina a Città di Castello),poi il caos.I contestatori si aprono un varco,dopo esser rimasti tranquilli per un pò, probabilmente per distogliere l’attenzione delle forze dell’ordine, entrano e caricano, la scorta di Salvini accorre verso di lui gridando “portiamolo via! portiamolo via!”..la polizia carica,i candidati vengono guidati verso uscite secondarie e gli viene detto di togliersi la maglia della Lega, è un fuggi fuggi generale, ma fortunatamente e grazie ai tutori dell’ordine nessuno si fa male.La piazza si svuota velocemente,qualcuno resta e si guarda intorno con aria perplessa,le parole del
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Capitano riecheggiano ancora, “legalità,democrazia, normalità insomma”,questo si vuole,e si invoca a gran voce, ma non la Lega,non Salvini,ma la gente per bene,onesta,che lavora e paga le tasse e che stufa ed esasperata oggi ha avuto l’ennesima conferma che la “democrazia” è morta, perchè se un leader di partito non è libero di fare una campagna elettorale com’è suo diritto, se lui e chi è lì ad ascoltarlo deve rischiare la pelle per mano di anarchici violenti,se la libertà di parola e opinione viene attaccata e soppressa allora siamo davvero sull’orlo del baratro. Ora sono le 22,30,Salvini è a Gualdo Tadino,è tardi ma il paese è tutto lì ad accoglierlo,questa volta solo applausi, forse è troppo tardi per gli anarchici, che a quell’ora si staranno ubriacando in qualche bettola, e non se la sono sentita di affrontare le curve per giungere a Gualdo. La giornata volge al termine, si va a dormire perchè il giorno dopo il tour continua,destinazione Toscana.Chissà se l’Umbria adesso si sente un po più verde che rossa..un colore,il verde,che per tradizione le ha sempre donato di più. Ilaria Mazzeo, candidata consiglio regionale

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