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Coney Island: la prima mini-miniserie targata Bonelli

Creato il 04 aprile 2015 da Chemako @chemako71
Coney Island: la prima mini-miniserie targata BonelliInizia sotto i migliori auspici la nuova iniziativa editoriale della Bonelli che sostituisce la collana semestrale dei Romanzi a fumetti. Mi riferisco alle cosiddette mini-miniserie, ovvero a cicli di storie che si svilupperanno su tre o quattro albi mensili. Ogni mini-collana avrà una propria numerazione e si distinguerà da quella successiva per ambientazione, personaggi e periodo storico. Un po' quello che accade con la serie Le Storie, che però si differenzia perché costituisce nel suo insieme un'unica collana e per il fatto che la singola storia copre lo spazio di un solo albo. Nelle mini-miniserie il respiro sarà invece più ampio: si assaporerà il gusto dell'attesa della prossima uscita mensile per scoprire come prosegue la vicenda, sapendo che comunque questa avrà una fine molto vicina nel tempo. Si viene incontro, cioè, ancora una volta a quella categoria di lettori che si scoraggiano di fronte ad una serie di durata indefinita, o perfino davanti ad una miniserie annuale. Per me il format non è un problema: mi basta che una storia funzioni, che la trama sia accattivante, che i personaggi siano solidi e convincenti e che, possibilmente, mi dia anche qualche spunto di riflessione (sì, lo so, non è poco...).Assolve perfettamente il compito La pupa e lo sbirro, primo episodio su tre di Coney Island, storia scritta da Gianfranco Manfredi e disegnata da Giuseppe Barbati e Bruno Ramella, un trio di artisti con i quali si va sul sicuro, già rodato a lungo sulle pagine dell'indimenticabile Magico Vento. La serie western godette dell'apporto decisivo di validissimi disegnatori, come Ivo Milazzo, Jose OrtizGoran Parlov o Pasquale Frisenda, ma le matite di Barbati e le chine di Ramella costituirono per me il marchio di fabbrica grafico di Magico Vento: quando tuttora penso allo sciamano bianco dei Sioux, lo vedo nell'interpretazione che ne diedero i due.Coney Island: la prima mini-miniserie targata BonelliRende molto tristi sapere di avere fra le mani l'ultima fatica di Barbati, prematuramente scomparso pochi mesi fa. Ci lascia un'opera nella quale ancora una volta, grazie anche al lavoro di Ramella, la resa grafica dei personaggi e delle scene di insieme, soprattutto quelle più corali, si fondono perfettamente con la storia, ne danno spessore e sostanza. Merito certamente anche del soggetto e della sceneggiatura, ovvero di Gianfranco Manfredi. L'ambientazione, personalmente, non è fra le mie preferite: la New York dei primi Anni Venti e le gangster stories non mi hanno mai particolarmente attratto. Ma qui sono stato colpito fin dalla prima tavola dalla presentazione di uno dei protagonisti, lo sbirro Jack Sloane che, per far cantare i delinquenti, non esita ad usare le maniere forti. La psicologia del detective è tratteggiata con rapidi tocchi e dopo poche tavole abbiamo già capito di che tipo si tratta: brusco, duro ed onesto. Uno che la confusione dello sfolgorante luna park di Coney Island non l'avrebbe nemmeno sfiorata, se a chiederglielo non fosse stata la pupa Brenda Young, una ragazza di provincia, una farfalla attratta dalle luci della Grande Mela, ma finita in un giro più grande di lei.I destini dei due protagonisti si sono lambiti a lungo nel bar dove lo sbirro si rilassa alla fine del turno e la pupa lavora come cameriera, fino a quando un insperato invito di Brenda porta i due ad immergersi nel caos di Coney Island. Spettacolari le tavole nelle quali  Barbati e Ramella rappresentano la folla che riempie il luna park e le sue attrazioni. Il tema dei gangster e della mafia c'è ed è certo fondamentale, ma Manfredi inserisce altri spunti che rendono la storia molto accattivante. Innanzitutto documenta, attraverso la figura di Brenda, un fenomeno sociale che si stava sviluppando in quegli anni, ovvero la figura di donna emancipata, libera ed indipendente, fatto del tutto nuovo e inimmaginabile fino a pochi anni prima. E poi arricchisce la trama con dei personaggi interessanti, come il mago illusionista Mister Frolic e il motociclista acrobatico Speedy, che introducono nella storia degli elementi legati al paranormale e al mistero, tali che l'attesa del secondo albo, Al Capone ringrazia, è già altissima.Ciliegina sulla torta: l'evocativo disegno di copertina di Corrado Mastantuono.

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