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Confcommercio: diminuisce il risparmio delle famiglie; il mattone ancora una volta “bene rifugio”

Da Butred77

La confcommercio ha analizzato, sulla base dei dati Istat, il risparmio delle famiglie italiane degli ultimi 20 anni. Dal 1990 ad oggi, il risparmio complessivo delle famiglie si è ridotto di circa 20 miliardi di euro.

In pratica, in questi 20 anni, la propensione al risparmio si è più che dimezzata; nello stesso periodo, con un reddito disponibile stagnante e sostanzialmente invariato dal 1990 al 2010, il risparmio annuo pro capite, in termini reali, si è ridotto di quasi il 60% (circa 4.000 euro nel 1990, 1.700 euro nel 2010).

Il mattone continua ad essere considerato il bene rifugio per eccellenza: “un terzo delle famiglie italiane ritiene l’investimento in immobili la principale forma di utilizzo – soprattutto a fini cautelativi – del surplus monetario”. Inoltre, lo studio evidenzia come buona parte del risparmio annuale di una famiglia, finisca investito in abitazione.

La contrazione del risparmio, spiega la nota di Confcommercio, “dipende da due importanti cause: la prima, ben nota, riguarda la stagnazione del reddito disponibile. La seconda riguarda l’età media della popolazione.

Tra il 2000 e il 2007 il risparmio effettivamente cresce ma la dimensione demografica non spiega la caduta del risparmio tra il 2009 e il 2010. La ragione di questa contrazione, è tutta dentro la prolungata riduzione del reddito disponibile delle famiglie.

L’ultima indagine Censis-Confcommercio sul Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane infine, evidenzia che “sul finire dell’anno scorso e in questa prima parte del 2011 gli orientamenti di risparmio delle famiglie italiane presentano una caratteristica piuttosto marcata: o investimenti immobiliari o liquidità”.

La potenziale recrudescenza inflazionistica per il 2011, trainata dai rialzi dei corsi delle materie prime energetiche e non energetiche, potrebbe ridurre il valore reale del risparmio accumulato, cioè della ricchezza detenuta in forma liquida. Nella seconda parte del 2010, infatti, si riduce di dieci punti percentuali (al 40,7%, dal 50,7% della prima parte dell’anno) il numero di rispondenti che dichiara di avere diminuito il proprio risparmio-ricchezza”.

Fonte: www.confcommercio.it


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