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Confedilizia diffonde un comunicato dove riporta le priorita' per far ripartire il settore immobiliare

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Nel comunicato si sottolinea come prima conditio sine qua non per la ripresa, “l’eliminazione della smodata fiscalità introdotta dalle rendite Monti, insieme all’eliminazione della nullità dei contratti di locazione e compravendita senza l’Attestato di prestazione energetica (APE) nonché della graduazione prefettizia degli sfratti (dagli effetti sfiducia letali, così come l’introduzione del concetto di una indefinita “morosità incolpevole”)”.
SCARICA QUI DI SEGUITO comunicato del presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani comunicato%20CONFEDILIZIA.pdf

Il primo dei sette punti individuati da Sforza Fogliani è ripristinare la deduzione Irpef del 15% per i redditi da locazione, ridotto al 5% secondo la legge di riforma del mercato del lavoro (n. 92/’12), a decorrere dal 2013.

Confedilizia diffonde un comunicato dove riporta le priorita' per far ripartire il settore immobiliare

L’esenzione Imu per gli immobili invenduti è il secondo punto, che secondo Sforza Fogliani, eviterebbe squilibri nocivi al mercato.

Terza misura è liberalizzare le locazioni ad uso diverso da quello abitativo. La legge vigente è, infatti, troppo poco flessibile per un periodo critico come quello attuale, creando caro affitti e lo sfitto. Occorre, invece, una normativa che stimoli la concorrenza, permettendo contratti di durata flessibile che facciano riferimento alle norme del codice civile. Liberalizzare i canoni solo per contratti a canone
altissimo (come si prospetta da qualcuno) non servirebbe a niente per le piccole strutture e ne aggraverebbe, anzi, la situazione.

Il quarto provvedimento da prendere sarebbe quello di fissare per legge al 4 per mille l’aliquota Imu per gli immobili locati, o almeno in caso di contratti “concordati”, al fine di iniziare a contrastare una vera e propria emergenza sociale.

Come quinta misura, Sforza Fogliani suggerisce di eliminare la prevista tassazione Irpef delle case non affittate. Gli immobili in questione, infatti, sono generalmente quelli che i locatori, spesso piccoli proprietari, intendono concedere in locazione, senza peraltro trovare – soprattutto in questo periodo di crisi – inquilini disponibili ad occuparli.

La semplificazione della Cedolare secca sugli affitti e l’ampliamento dell’ambito di applicazione è il sesto punto esposto.

Infine, l’ultima misura che contribuirebbe a una ripresa economica nel settore edilizio sarebbe la modifica della normativa condominiale per sbloccare i lavori straordinari.
L’art. 1135 del codice civile, infatti, sancisce che l’assemblea di condominio provvede a deliberare sulle opere di manutenzione straordinaria e sulle innovazioni, “costituendo obbligatoriamente un fondo speciale di importo pari all’ammontare dei lavori”.
In un momento come questo, in cui molti condomini faticano a pagare persino le ordinarie quote condominiali, i lavori nei condominii sono praticamente bloccati.


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