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Conferenza Bonelli: le nostre considerazioni

Creato il 13 ottobre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Il 26 Settembre 2014 si è tenuta al Blue Note di Milano la Conferenza della Sergio Bonelli Editore dove sono stati presentati i nuovi piani editoriali e la futura strategia dell’azienda nei confronti dei progetti multimediali. Per la presentazione delle testate che troveremo in edicola nell’autunno 2014, divise tra il tentativo di creare qualcosa di diverso e la necessità di seguire la linea dettata da Sergio Bonelli, sono intervenuti gli stessi ideatori, rispettivamente Gianfranco Manfredi per e Roberto Recchioni (con Emiliano Mammucari in sala) per la seconda stagione di Orfani, Ringo.
Ampio spazio è stato dato anche al rilancio di un prodotto di punta dell’azienda: Dylan Dog, descritto di nuovo da Roberto Recchioni, in quanto curatore della serie, con tanto di “benedizione papale” di Tiziano Sclavi, ospite inatteso della mattinata.
Dopo aver definito la linea editoriale del 2014, ha preso parola il nuovo acquisto Vincenzo Sarno, Head of Property Business Development della Sergio Bonelli Editore, che ha annunciato la decisione della casa editrice di prendere parte a co-produzioni multimediali come film, telefilm, serie animate e videogiochi e che ha svelato il primo progetto che andrà in porto a dicembre: il motion comic di Orfani in collaborazione con Rai4.
Infine è stato reso noto che le modalità di presenza della SBE a Lucca saranno diverse e che l’azienda presenzierà al Lucca Comics & Games con un padiglione in Piazza San Giusto in cui verranno venduti per la prima volta alcuni albi e le rispettive variant cover.

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DA ROBERTO RECCHIONI…

Roberto Recchioni, divenuto curatore di Dylan Dog, ha iniziato una campagna di rilancio mediatica del personaggio, rendendosi disponibile a numerose interviste, creando una pagina facebook e realizzando una maggiore interazione con i lettori. Inoltre la sua concezione del fumetto “all’americana” gli ha dato modo di concepire il “downgrade” della testata in tal modo. Ne sono un esempio l’inserimento di una leggera continuity nella serie e la decisione di trattare gli annuali e i trimestrali come MaxiAlmanacco e Speciale  come una sorta di testate parallele e What if ben delineati: Dylan Dog Old Boy, cioè le storie classiche di Dylan, le avventure con protagonista Bloch in pensione nel paese dove si è ritirato, e Le Cronache del pianeta dei morti di Alessandro Bilotta, che narrano le vicende del Dylan del futuro in una Londra colpita da un’epidemia zombie. Vediamo lo stesso concetto di serializzazione all’americana più spinto (ma meno funzionante dato il tempo di attesa da un albo e l’altro) in Orfani (di cui Recchioni è co-creatore) testata che aveva come intento fondamentale quello di attirare gli appassionati di videogiochi, altra mossa che si rapporta alla necessità di modernizzare i contenuti e di ricercare un pubblico altro rispetto al classico lettore Bonelli.

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…ALLE NUOVE STRATEGIE AZIENDALI

Sotto un certo aspetto l’azienda tenta una ripartenza col botto in linea con le scelte artistiche e la visione di insieme dell’autore romano. I vertici hanno sentito la necessità di un cambiamento relativo al modo di approcciarsi con il mercato e di modificare le strategie di vendita. In primo luogo gli albi acquistati in edicola sono in calo (vuoi il rilancio dei fumetti nella libreria di varia, campo mai considerato dall’azienda ad eccezione della concessione delle licenze, vuoi per il calo dei lettori o e per l’esistenza di molteplici pubblicazioni nel settore). In secondo luogo, il forte attaccamento dei ragazzi alla tecnologia e il loro crescente interesse verso i social rende molto difficile catturare quel tipo di pubblico. E qual è il modo migliore per mantenere i vecchi lettori e allo stesso tempo ampliare il proprio pubblico e avvicinarsi ai giovani? La Sergio Bonelli Editore si è risposta così: svecchiamento “cauto” delle testate e delle strategie di vendita e “marvelizzazione” dell’azienda.

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LO SVECCHIAMENTO E IL MANTENIMENTO DEL LETTORE CLASSICO

Come prima cosa, la Sergio Bonelli Editore vuole dare un’immagine di sé nuova, svecchiata.
Ne è un primo esempio la scelta di mandare la conferenza in diretta streaming sul canale you tube ufficiale creato per l’occasione. L’intento è senza dubbio quello di aprirsi al web e alle nuove forme di comunicazione, idea che ha iniziato a realizzarsi concretamente nella trasformazione del sito internet ufficiale dell’azienda, sia dal punto di vista grafico (di maggior impatto e navigabilità) che contenutistico (pagine in anteprima, interviste lancio per le nuove serie e miniserie, ecc.) e che continua a evolversi. Si prenda in considerazione ad esempio la maggiore interazione sui social (twitter SBE e pagine Facebook di Orfani, Dylan Dog, Lukas, Le storie, Adam Wild e ora Tex), incrementata da un anno a questa parte, e la scelta di contattare numerosi youtuber alla conferenza stessa.
Al rinnovamento della propria immagine mediatica va aggiunta il “cauto” rimodernamento delle testate, espresso dal piano editoriale di questa prima parte dell’anno: la modernità di Ringo, tra colore, serializzazione da telefilm e ambientazione inedita (l’Italia e tre delle sue città simbolo per eccellenza: Napoli, Roma e Milano), si unisce alla tradizione bonelliana tout court di Adam Wild, elemento di rassicurazione per gli aficionados. Sembra che l’azienda voglia proporci un’offerta più ampia, con apertura verso nuovi approcci narrativi e creativi. Nel mezzo, tra tradizione e novità, sta il rilancio di Dylan Dog, che unisce perfettamente i due intenti, cercando di riportare il personaggio creato da Tiziano Sclavi agli albori passati e alla sua visione originale, trasportandolo nella nostra realtà, in una Londra multietnica e in un mondo dominato dalla tecnologia. Interessante sottolineare, per quanto riguarda il percorso verso la modernità, la scelta della casa editrice di cambiare il proprio approccio  al Lucca Comics & Games, proponendosi in uno spazio autonomo e offrendo in vendita delle variant cover (Gabriele Dell’Otto per la copertina di Ringo, Enrique Breccia per Adam Wild e Gipi per Dylan Dog), per i collezionisti di vecchia data (e non solo).

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LA “MARVELIZZAZIONE” PER OTTENERE NUOVI FONTI DI INTERAZIONE CON IL PUBBLICO GIOVANE

Altro capitolo della questione è la necessità della Bonelli di sfruttare direttamente il proprio bagaglio di personaggi, senza concedere licenze ad altri. Partendo quindi dal fatto che la casa editrice ha già messo i primi tasselli per un avvicinamento artistico alla Casa delle Idee serializzazione più spinta per Orfani, spin-off e What if di Dylan Dog, storia doppia su due testate per Dylan Dog/Dampyr, variant cover per Ringo, Adam Wild e Dylan Dog) si è arrivati alla decisione di assumere anche una strategia aziendale molto simile a quella della Marvel e, in generale, dei grossi colossi del settore entertainment.
Tale decisione da un lato permetterà l’azienda di diventare il fulcro di produzioni multimediali e dall’altra di sfruttare ancora meglio e a proprio vantaggio i diritti sulle sue creazioni. È abbastanza chiaro come l’affacciarsi al mondo multimediale possa essere la scelta giusta per avvicinare al fumetto un pubblico neofita, che spinto dal traino di un telefilm o di un videogioco potrà avvicinarsi agli altri prodotti made in SBE. Per fare un esempio lampante, potremmo prendere in considerazione The Walking Dead e il ruolo fondamentale della serie tv nel successo del fumetto che ha di fatto riportato l’attenzione del pubblico di massa verso il mondo di nicchia dei comics. A tal proposito sarà molto interessante osservare se la messa in onda su Rai4 del motion comic di Orfani riuscirà a portare nuovi lettori alla testata. Si consideri però che una serie in motion comics è un investimento minimo e che sicuramente saranno i prodotti di più grande impatto a fare la differenza in tv. Inoltre la serie verrà programmata in un canale secondario e “di settore” (su Rai4 è già trasmessa Fumettology), con il rischio di non intercettare un pubblico nuovo.

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FOCUS SUL PROGETTO MULTIMEDIALE

La possibilità di prender parte alla creazione di film, telefilm, ecc pone l’azienda in una condizione privilegiata dandole modo di avere un notevole controllo sui prodotti (cosa mai successa prima e che ha permesso al mercato americano di storpiare un personaggio iconico come Dylan Dog nel film ad esso dedicato) e di gettare le basi per la trasformazione della casa editrice in una vera e propria entertainment factory, con una vasta library di IP (intellectual properties). In tal contesto, la scelta di Vincenzo Sarno come responsabile del settore strategie prodotti multimediali è ben ponderata, considerando la sua precedente esperienza in De Agostini come responsabile delle co-produzioni estere per le televisione. Si pensi alle potenzialità di una possibile collaborazione con produzioni statunitensi e inglesi per personaggi come Tex e Dylan Dog, unita all’occasione di poter proporre idee che coinvolgano il settore televisivo ai canali più disparati (l’aumento delle piattaforme a pagamento come Netflix o l’interesse di Sky a produrre serie tv) ed è subito evidente l’importanza dell’annuncio.

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EFFETTO SERGIO

Da notare che molte delle iniziative di cui l’azienda ci ha informato sono in assoluta antitesi con il pensiero e il modus operandi di Sergio Bonelli, che ha sempre sottolineato il bisogno di mettere davanti ad ogni cosa la qualità del fumetto come prodotto per le edicole. Le intenzioni attuali della SBE sono le migliori e come lo stesso Vincenzo Sarno ha rivelato e hanno uno scopo ben preciso:

Se pensate a tutti i personaggi che fanno parte della Bonelli, non soltanto i protagonisti d’avventura, ma gli interi universi narrativi, capirete che questi hanno la necessità di espandersi e costruirsi in altri media. Il fumetto è il luogo, è la casa in cui nasce la narrazione e l’avventura, in cui si esprime la passione per diventare qualcosa d’altro.

Ma, se da un lato le stesse parole di Sarno sottolineano importanza di mettere i Fumetti Bonelli davanti a tutto il resto, dall’altro resta la decisione dell’azienda di scostarsi dal precedente modo di intendere il mercato. Un esempio su tutti è l’apertura della Sergio Bonelli Editore alla produzione in proprio per la libreria di varia.

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OMOGENIZZAZIONE DELLA STRATEGIA

Un’altro punto da tenere in considerazione è la gestione altalenante della promozione delle testate della casa editrice. Basti pensare alla campagna effettuata per Orfani e Dylan Dog, continua e ben gestita, in rapporto a quelle, nulle o discontinue, effettuate per alcune serie, come Lukas e Saguaro, passate in secondo piano. È evidente che il settore marketing e promozione della Sergio Bonelli Editore per il momento dipende in parte dalle decisioni e dall’impegno speso dagli stessi autori e sarà interessante osservare se, con il passare del tempo, la gestione della sottosezione Bonelli diverrà centralizzata e se verrà dato il giusto peso a tutte le serie a fumetti realizzate. Un’altra riflessione sul settore promozionale va riferita anche all’uso del web da parte della casa editrice di via Buonarroti. Anche se dei cambiamenti vi sono stati (come detto sopra) per ora sono poche le pagine facebook attive, non è ancora stata attivata una pagina ufficiale Bonelli e lo spazio dato alle singole testate nel sito web appare piuttosto disomogeneo.

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CONCLUSIONI

Insomma: c’è molta carne al fuoco e sarà necessario del tempo per osservare i cambiamenti che aspettano la casa editrice di fumetti più importante d’Italia. In conclusione l’unica cosa che ci sentiamo di ribadire è che un cambiamento, o per lo meno una scelta di intenti, erano più che necessari. Al momento i piani editoriali e non solo della Sergio Bonelli Editore sono chiari e all’insegna della modernizzazione; per sapere come andrà non ci resta che attendere.

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