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Confettura di fichi e cacao

Da Melagranata

Una confettura di fichi e cacao.

 

Confettura di fichi e cacao

Stiamo provando. Da qualche giorno tentiamo cautamente di invogliarla a tornare….”Tra poco inizia la stagione dei concerti...”, “Ma il cane dal veterinario quando lo porti?” “Hai fatto fare il controllo della caldaia, che ora è obbligatorio?” “Andiamo domenica alla mostra…”. “Ha aperto quel novo ristorante…”
Non c’è niente da fare. Non ci pensa nemmeno a tornare in città. E’ così tutti gli anni: al primo sole d’Aprile comincia a fare su e giù da qui alla casa in Riviera: cinque giorni qui e due là. A Maggio i tempi si rovesciano: torna qui un giorno alla settimana, ma chi la vede? Viene sono il lunedì, per il concerto, e il martedì mattina è di nuovo là: a bordo della sua macchinina blu, con cane nero e gigante al seguito, percorre l’autostrada veloce e sicura. La nonna volante.
Dalla fine di Maggio se ne perdono le tracce: o meglio, la si trova solo in riva al mare, dal mattino presto, dopo che è scesa dalla collina, a piedi ovviamente, cappello a larghe tese in testa e lunghi abiti di lino colorati, e poi al pomeriggio a giocare a carte sotto la fresca tettoia, con le amiche. La sera torna in collina, all’incanto affacciato sul mare, al giardino di rose che cura con amore, ai prati che rastrella impietosa, ai fuochi di erbe grame che brucia decisa.
E settembre è bello là, come parte di ottobre. Fino a che diveniamo così moleste, noi preoccupate che da sola possa non sentirsi bene, che insomma, mamma, ci vuole un’ora a raggiungerti, se hai bisogno… Lei ti guarda infastidita, ma che bisogno, ma andate, andate, io sto benissimo. Passa la bella mano sui capelli cortissimi, bianchi da abbagliare sulla pelle così scura da essere quasi esotica, poi la agita, come a scacciare un fastidio. Ho fatto un bagno bellissimo, stamattina, ci dice, mentre noi rabbrividiamo nei golfini già autunnali. E raccoglie i fichi, arrampicandosi su rami instabili, precaria e libera negli assurdi zoccoli.
Poi me ne mette tra le braccia una cesta colma Non ho mica tempo di fare marmellate, io… vado a cena fuori! e ride, abbracciando la nipote che le assomiglia tanto. Una carezza, e ci spinge subito un poco, tanto perché non sembri tutto l’amore che dà.
La marmellata la faccio io. Con i fichi dolcissimi e un pizzico di cacao amaro. Intrigante e forte, come lei.

Confettura di fichi e cacao.

 

Confettura di fichi e cacao

1 kg di fichi, puliti e sbucciati
650 gr di zucchero (io di canna chiaro)
1 stecca di vaniglia
1 cucchiaio colmo di cacao amaro

Il primo giorno: Sbucciare i fichi, raccogliendo la polpa in una casseruola di rame non stagnato (o di acciaio dal fondo spesso). Unire lo zucchero, il baccello di vaniglia aperto a metà e il cacao. Mescolare bene e far cuocere lentamente, fino a che compariranno le prime bollicine. Schiumare, se necessario, radunare il composto in una ciotola, far raffreddare e lasciare in frigorifero per 12 ore.
Il secondo giorno: rimettere sul fuoco il composto, far cuocere qualche minuto, poi nuovamente lasciar riposare al fresco per un’altra notte.
Il terzo giorno: Riportare la confettura su fuoco dolce, far cuocere mescolando ogni tanto fino a consistenza desiderata. Ci vorranno 15 minuti circa. Eliminare il baccello di vaniglia.
Invasare a caldo, in vasetti puliti e sterilizzati, e chiudere immediatamente utilizzando tappi nuovi. Rovesciare i vasetti e lasciar raffreddare lentamente, meglio sotto una coperta, poi applicare le etichette e riporre al fresco.

Per come pulire e sterilizzare i vasetti, leggete QUI


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