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Congratulazioni, è nata una mamma!

Da Psytornello @psytornello

Aspetti psicologici della gravidanza

Prima solo un sospetto, poi il test di gravidanza che si colora e ogni dubbio è fugato: è in arrivo un bambino. Ma quando una donna scopre di essere rimasta incinta succede qualcosa di più: nasce una mamma!Oggi vorrei approfondire i cambiamenti fisici e psicologici che accompagnano la prima “dolce attesa”…e cercheremo di capire se è sempre così dolce. A questo primo post introduttivo e di carattere prettamente “teorico” seguirà l’intervista ad una futura mamma che condividerà con noi le emozioni della sua gravidanza.

Possiamo grossolanamente suddividere i 9 mesi di gestazione in 3 trimestri.
Il primo trimestre solitamente è caratterizzato da un turbinio di emozioni, a volte contrastanti. Anche se il bambino è stato fortemente voluto, quando una donna si trova di fronte alla realtà della sua prima gravidanza, si confronta da un lato con la gioia di aver realizzato il suo sogno, dall’altro con mille dubbi e perplessità: “Riuscirò a portare a termine la gravidanza?“, “Sarò in grado di occuparmi di un bimbo che dipenderà in tutto e per tutto da me?“. I primi tre mesi rappresentano un momento molto delicato anche perché il rischio di un aborto spontaneo è più alto e la donna solitamente comincia anche a sottoporsi a tutta una serie di esami volti a scongiurare le presenza di eventuali malformazioni nel feto. Alla gioia per la scoperta di una nuova vita si accompagnano quindi timori ed ansie legate al benessere di un bambino che sembrerebbe non esistere se non lo si vedesse nell’ecografia. In questo periodo la donna si confronta anche con l’acquisizione si una nuova identità, con il passaggio dal ruolo di figlia a quello di madre. Può ritrovarsi a chiedersi se sarà all’altezza di questo nuovo compito e, se il rapporto con la propria madre è stato conflittuale, cercherà di capire come evitare di ripeterne gli errori. E’ anche possibile che immagini i futuri cambiamenti del suo corpo e ne sia spaventata: “Tornerò al mio peso forma dopo il parto?“, “Il mio partner mi troverà comunque bella nonostante i chili in più?“.

Il secondo trimestre potrebbe essere definito “della scoperta”. Il bambino sino ad ora incontrato solo nel monitor dell’ecografo, comincia a farsi sentire nel ventre materno. Quelli che prima erano avvertiti come “subbugli intestinali” o “sfarfallii nello stomaco”, vengono riconosciuti come veri e propri movimenti fetali. Sì, è proprio lui: il bambino che si muove! In questa fase inizia dunque la vera relazione madre-figlio. La donna ha finalmente la percezione che il bambino è reale e si sente maggiormente responsabile del suo benessere: cerca di non esporsi a situazioni eccessivamente stressanti, cura con più attenzione l’alimentazione, ricerca attivamente momenti di relax in cui intensificare il dialogo con il feto. Comincia ad essere evidente anche il cambiamento corporeo che conferma ancor di più la presenza di una nuova vita in continua crescita. In questa fase, soprattutto se si conosce già il sesso del nascituro, la donna può confrontarsi con le prime fantasie sul proprio bambino: “Come sarà?“, “Che carattere avrà?“, “A chi somiglierà?“.

L’ultimo trimestre avvicina pian piano la donna al parto. Anche questo periodo è caratterizzato da sentimenti contrastanti. Man mano che la scadenza si avvicina, diventa più forte la curiosità di conoscere il proprio bambino. Se ne percepiscono distintamente i movimenti, la vitalità; verso la fine è possibile capirne la posizione, toccare con le mani le sue estremità che spingono dall’interno, ascoltarne addirittura il singhiozzo…non resta dunque che guardarlo negli occhi. Allo stesso tempo prende corpo la consapevolezza che il momento del parto rappresenterà un “punto di svolta” verso una nuova vita a tre. La donna può avvertire un sentimento di nostalgia verso la pancia, la sensazione di pienezza e di intima fusione con il figlio; eccitazione all’idea dell’incontro con il figlio così a lungo immaginato ma anche tristezza per la fine dell’attesa. Molto comuni sono anche le paure per il momento del parto: “Sarà molto doloroso?“, “Il travaglio sarà lungo?“, “Andrà tutto bene?“.

Ho esposto in maniera generica ciò che solitamente accade durante una gravidanza fisiologica, priva dunque di particolari problemi. Ovviamente esistono casi particolari, gestazioni a rischio e conseguentemente emozioni che non rientrano in quelle da me descritte. Se qualcuna di voi desidera condividere in questo blog la sua personale esperienza potrà farlo in forma anonima e sarà la benvenuta. Nel frattempo, porgo i miei migliori auguri a tutte le donne in attesa che mi stanno leggendo e vi do l’arrivederci al prossimo post che, come accennavo inizialmente, sarà dedicato ad una futura mamma che ha accettato di rispondere a qualche mia domanda.

A presto.


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