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Consigli di scrittura e lettura: quando e' utile scrivere per riscrivere il mondo...

Creato il 26 ottobre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
Come canta il grande Niccolò Fabi in uno dei suoi capolavori
" [...]se la vita è un'asta sempre aperta, anche i pensieri saranno in offerta [...]"
E' bello e non azzardato credere che, all'oggi, ci siano ancora pensieri acquistabili con offerte libere.
Se c'è un pensiero senza prezzo, va perseguito con convinzione ed analizzato, in ogni sua minima componente.
Nell'asta sempre aperta della vita, chiunque ha fermo bisogno di grandi valori da portarsi dentro.
Non essendoci nè uffici di credito nè uffici di cambio, è essenziale ricrearsi un'atmosfera interiore che sappia, adeguatamente, soddisfare le richieste che il sistema universo ci pone davanti.
La missione più difficile è, appunto, quella di acquisire un credito interiore che, purtroppo, pochi sanno pesare o far valutare adeguatamente nel fitto caos innescato da quei "Tempi moderni" che il grandissimo Charlie Chaplin seppe prendere in giro così tremendamente bene.
Nell'asta sempre aperta, è lecito chiedersi quali siano i modi per mettere in offerta un pensiero, un modo di vedere l'universo.
Mettere in offerta qualcosa di legittimo significa creare, nello specifico, flussi liberi di conoscenza, opinione e sentimento.
In poche parole, sul lungo andare, si può ridisegnare un mondo diverso partendo da qualche punto fermo, acquistato in chissà quale strano negozio. Se ne convince, appunto, anche lo stesso Niccolò Fabi:
" [...] Per ogni cosa c'è un posto ma quello della meraviglia è solo un po' più nascosto [...]"
Una virtù che pare mancare oggi è, purtroppo, la capacità di meraviglia.
Mancando quel principio base che innesca la spinta della modernità intellettuale, si preferisce navigare in mari non nascosti.
Il posto della meraviglia è rintracciabile dovunque, guardando tutto ciò che ci circonda.
Più che "guardare a" , ci si dovrebbe abituare a "guardare in" tutto ciò che ci circonda.
Ci sono sempre, in tutte le cose, n-esimi punti di vista e di interpretazione che nel mondo si perdono e che, dal mondo, dipartono nuovamente. Nelle lunghe passeggiate, capita di incontrare quei pensieri in offerta che riescono a farci stare bene.
Sta a noi raccogliere il monito per rimetterli in circolo, mettendoci in discussione e rimettendo in discussione una forma mentis troppo adattata e poco adatta ai tempi che corrono, sempre più veloce di noi.
Leggere, dunque, mettendo assieme ricordi e dimensioni parallele con le quali cercare di convertire in positivo una teoria di cambiamento. Lettura che dovrebbe, poi, poter rimettere in circolo qualcosa di pensato tramite scritture ponderate.
Ne furono convinti tantissimi, sull'effetto terapeutico della scrittura nei confronti del mondo intero, oltrechè nei confronti dell'anima stessa che andava scrivendo.
Come coniugare possibilità di scrittura con potenzialità di cambiare sè stessi ed il mondo esterno?
Citando Marguerite Duras, dal libro "Scrivere":
"La scrittura è l'ignoto. [...] E' ciò che non si sa di sè, della propria testa, del proprio corpo. Non è nemmeno una riflessione, scrivere è una sorta di facoltà che si ha accanto alla propria persona, parallelamente a questa, di un'altra persona, che appare e che avanza, invisibile, dotata di pensiero, di collera e che, talvolta, per causa propria, rischia di perdere la vita. [...]"
Annegando le possibilità di scrittura si compie, dunque, una sorta di pensierocidio relativamente alle possibilità di poter cambiare la vita di sè stessi ed, indirettamente, anche del mondo.
Credere di cambiare qualcosa scrivendo e leggendo, forse, per qualcuno potrebbe fare stretta rima con l'essere immaturi ed infantili.
Della stretta commistione tra scrittura ed immaturità ne è convinta, in qualche modo, anche Edna O'Brien:
"Uno scrittore non deve perdere mai la dimensione infantile."
Ciò che più conta è, comunque vada, conservare quello spirito di bambino con cui sognare un mondo nuovo. Il ciclo di immissione-liberazione di concetti ad offerta libera nel mondo è semplicissimo e va connesso, molto intimamente, al binomio lettura-scrittura. Immettendo contenuti in sè tramite la lettura, sta alla macchina straordinaria uomo rielaborare concetti che, poi, vanno liberati e reimmessi nel mondo sottoforma di pensieri in offerta.
In caso di mancata scrittura, il processo di cambiamento del mondo non si compirà mai.
Citando Clèment Rosset, infatti, "il pensiero esiste soltanto a partire dal momento in cui si formula, vale a dire si costituisce grazie alla realtà delle parole."
Parole, reali e concrete, trasformate da pensieri assimilati dalla lettura: cercando consapevomente di cambiare il mondo.
Ed un pò anche sè stessi, che non guasta mai.
CONSIGLI DI SCRITTURA E LETTURA: QUANDO E' UTILE SCRIVERE PER RISCRIVERE IL MONDO...

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