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Consigli su come essiccare le piante officinali

Da Ortoweblog

Guardando le statistiche del mio blog ho notato come – soprattutto in questo periodo – uno dei termini di ricerca più utilizzati sia “essiccazione, essiccare” e uno dei miei post più letti sia quello dell’essiccazione della lavanda. Spero dunque fare cosa gradita riportando una serie di semplici e sintetici consigli di massima su come e quando raccogliere, essiccare e conservare le cosiddette «droghe», cioè quelle piante con principi attivi utili sia per profumare un ambiente sia per le loro finalità terapeutiche.

Se l’argomento vi interessa vi invito ad andare a sfogliare libri dedicati espressamente all’argomento dove potrete trovare consigli e guide più specifiche riguardo a una particolare pianta. La bibliografia sull’argomento è molto vasta, potete trovarla in internet, nelle biblioteche e nelle librerie.

1. La raccolta
La raccolta deve avvenire a seconda del «tempo balsamico» della pianta, cioè il periodo nel quale i principi attivi sono maggiormente concentrati.
Molto importante: evitate raccolte «vandaliche», cioè laddove in una certa zona siano presenti più piante non raccoglietele tutte, ma lasciatene in maniera che si possano riprodurre ancora. In questo modo non si rovina un patrimonio che è comune ed è di tutti (insetti, animali, esseri umani, e vegetali).

2. Quando raccogliere le varie parti della pianta
2.1. Radici e parti sotterranee

Si raccolgono durante il periodo di riposo della pianta, generalmente in autunno e inverno anche se certe piante vanno in riposo al principio dell’estate (ad esempio: iride, colchico, scilla e altre monocotiledoni; rizomi di felce maschio e tuberi di aconito).
Nel periodo di riposo le radici sono ricche di sostanze che serviranno poi per il risveglio vegetativo. Le radici vanno ripulite dalla terra e vanno recisi i fusti aerei. Vanno poi tagliate in base alla loro grossezza in pezzi che possono variare da 5 a 1 cm. Se grosse possono essere tagliate anche per il lungo.

2.2. Cortecce
Si raccolgono dall’autunno alla primavera. All’inizio della primavera la pianta «va in succhio», cioè è ricchissima di linfa e la corteccia si toglie con più facilità.

2.3. Gemme
Si raccolgono prima della loro apertura, solitamente alla fine dell’inverno.

2.4. Foglie
La raccolta avviene prima della fioritura della pianta, anche se non sono rare le eccezzioni (Belladonna, Stramonio).
Le foglie si raccolgono asciutte, e vanno eliminate quelle giallognole o quelle attaccate da parassiti.

2.5. Fiori
Si raccolgono appena sbocciati o poco prima, preferibilmente di mattina, dopo che si sono asciugati dalla rugiada.

2.6. Frutti
Vanno raccolti maturi e consumati/usati subito. Dopo la raccolta la maturazione prosegue e potrebbe provocare lo spappolamento del frutto.

2.7. Semi
Si raccolgono con la pianta, si fanno seccare e poi si battono per farli uscire.

3. Tipi di essiccazione
Sostanzialmente sono tre: al sole, all’ombra, a calore artificiale.
Per le radici consiglio l’essiccazione al sole, per tutti il resto l’essiccazione all’ombra. Il sole, infatti, può non solo togliere il naturale colore della droga, ma attenuare i principi attivi. Il luogo per l’essiccazione deve essere aerato e con la minor percentuale possibile di umidità.
Per l’essiccazione a calore artificiale attenzione a non bruciare la pianta. Solitamente la temperatura può variare tra i 20-30° C per foglie e fiori e tra i 50-60°C per le parti difficili da seccare – ad esempio le radici.

4. Conservazione
L’essiccazione è fondamentale affinché la conservazione della droga non produca muffe, derivate dalla presenza di umidità. Un ulteriore accorgimento è quello di proteggere le droghe dalla luce, che può provocare la perdita o l’attenuazione dei principi attivi della pianta. Dei barattoli di latta o alluminio possono andare benissimo.

Sotto, la foto ritrae dell’erba luigia essiccata.

erba luigia essiccata



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