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CONSIGLIO DI LETTURA: La vita davanti a sé

Creato il 02 dicembre 2014 da Dfalcicchio

Consiglio di Lettura, foto di  Alessandro Meoli ® per FlipMagazine

Foto di Alessandro Meoli©, per FlipMagazine

Neri Pozza Editore, ha ripubblicato, nella bellisima traduzione di Giovanni Bugliolo, giungendo alla diciottesima edizione, un capolavoro della letteratura francese La vita davanti a sé ( La vie devant soi), uscito per la prima volta nel 1975 per i tipi di Mercure de France, vincitore del Prix Goncourt, a firma  Romain Gary  pseudonimo di Romani Kacev, lituano di nascita, naturalizzato francese, grande viaggiatore, singolare esteta e tombeur de femmes.

Il romanzo, scritto con un linguaggio e uno stile unico che riproduce il pensiero e il racconto, spontaneo e ingenuo, di un orfano algerino, Momo, quattordicenne, che racconta la sua vita difficile, ma sempre curiosa e aperta al mondo e alla gente, nel cuore di Belleville, la banlieu multietnica, colorata, problematica di Parigi. Là, tutto accade in un condominio fatiscente e popolato da uomini e donne ai margini della società, puttane, lenoni, poveracci che faticano a metter insieme il necessario per un pasto, ma conoscono la solidarietà, la forza e la generosità di aiutarsi uno con l’altro. Un mondo al margine, ma vivo e voglioso di vita, dove tutti si conoscono e si rispettano, arabi e ebrei, neri e bianchi.

In questo scenario Momo vive con Madame Rosa, un’ebrea che ha conosciuto il dramma dei campi di concentramento e che, ex puttana, ora accudisce a pagamento giovanissimi senza famiglia o con genitori galeotti o con situazioni problematiche. Momo e Rosa si vogliono un gran bene, si aiutano, si guardano e si parlano, con una grande capacità di comprensione e amore.

La donna è malata e il ragazzino la accudisce, la protegge, la difende dal mondo e dalla malattia, con un trasporto figliale bello e commovente.

Un libro magico, toccato da una grazia totale, pur nella crudezza del racconto e delle immagini descritte. Momo diventa adulto, tenendo la mano a quella vecchia bistrata e grottesca che un tempo era stata bellissima e desiderata. Un libro immortale che FlipMagazine consiglia per ogni tipologia di lettore.

Mauro Pecchenino


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