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>>Contestiamo il vertice Letta-Hollande

Creato il 20 novembre 2013 da Felice Monda

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L’appuntamento dei movimenti sociali e contro la Tav è per le 16,00 a Campo de Fiori.

Il 20 novembre nella cornice esclusiva di Villa Madama si terrà il vertice bilaterale tra Italia e Francia. Da una parte il campione del socialismo europeo Hollande, liberista in politica in casa e con l’elmetto in giro per il mondo, dall’altra il garante delle larghe intese Enrico Letta[...] , esecutore di tagli e sacrifici.

Sul tavolo dei due diverse questioni, la più importante il protocollo per la definitiva realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione, ma anche il capitolo Alitalia-Airfrance e la cooperazione nel controllo delle frontiere europee e il rafforzamento a questo scopo di una polizia europea. L’obiettivo dei due alfieri della “sinistra” europea sarà l’incassare dall’Ue il massimo cofinanziamento per l’alta velocità e preparare il terreno al prossimo semestre di presidenza europea che toccherà proprio all’Italia.

Dopo un ottobre di mobilitazione e con alle spalle il 15 novembre degli studenti e il fiume in piena dei territori ribelli il giorno seguente, da Napoli alla Val Susa, ancora una giornata di mobilitazione. Dalla Val Susa arriveranno diversi pullman per contestare il vertice e troveranno ad accoglierli i movimenti metropolitani di Roma, quelli che si battono per la casa e il diritto alla città, le occupazioni e gli studenti. Tutti insieme per dire che la Tav e le altre grandi opere, come l’EXPO milanese del 2015, non sono ne feticci esportabili di lotte simbolo né questioni territoriali, ma parlano delle ricchezze che esistono e di come vengono impiegate, per gli interessi di chi. Per questo le battaglie contro le grandi opere e le devastazioni ambientali, dalle discariche alle basi militari, sono battaglie d’interesse generale e non rappresentano l’egoismo di qualche comunità vittima della sindrome di nimby come vorrebbero farci credere, anzi pongono in maniera radicale il problema della democrazia e di chi decide sui territori e chi li vive. Con i soldi di un’opera inutile come la Tav si potrebbero recuperare milioni di metri cubi di patrimonio in disuso per risolvere l’emergenza abitativa, finanziare la cassaintegrazione e gli altri ammortizzatori sociali, dare vita ad un reddito di cittadinanza universale che non sia un sussidio di povertà, ritornare ad investire in welfare e diritti. Questa si che sarebbe una grande opera, ma di redistribuzione della ricchezza.

Per questo il 20 novembre saremo in piazza a Roma dalle ore 16,00 a Campo de Fiori e DinamoPress racconterà in diretta la giornata.

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