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Conti deposito: quanto ci tutela realmente il FITD?

Da Investireoggisicuro

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Conti deposito: quanto ci tutela realmente il FITD?

Si sente spesso parlare in modo improprio dei rischi che correrebbero i correntisti e i titolari di depositi, in caso di un eventuale default delle banche presso cui hanno sede i loro rapporti.

Tali rischi sono però assolutamente ridotti, grazie al FITD - Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, un organo volto alla protezione dei risparmi, patrocinato da Banca d’Italia.

Cerchiamo dunque di rispondere ai principali interrogativi e alle più comuni domande, fugando così ogni dubbio in merito.

Chi partecipa al FITD?

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (nato nel 1987, supervisionato da Banca d’Italia; e con durata prevista fino al 31.12.2050) è un’associazione alla quale aderiscono tutte le banche italiane e le banche non europee (a meno che non abbiano un sistema di garanzia nel loro Paese di residenza).

 

Le banche comunitarie, invece, partecipano solo volontariamente.(cit. contodeposito.org)

Cosa tutela il Fondo Interbancario di Tutela dei depositi?

Il FITD tutela i conti correnti, i conti deposito, gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi.

Perchè le obbligazioni o i Titoli di Stato non sono garantite dal FITD?

Perchè si tratta di investimenti e hanno un’implicita natura di rischio che è totalmente a carico dell’investitore.

Qual è il limite di copertura? Tale limite è per deposito o per depositante? E si applica per una singola banca, o per tutto il sistema?

Dal 7 maggio 2011, il limite di copertura per depositante è di 100.000 euro e si applica a ogni banca aderente al FITD, anche se facente parte dello stesso gruppo.

ES: se un cliente possiede due c/c in altrettante banche (anche dello stesso gruppo bancario), il livello di copertura è pari a 100.000 euro su ciascuna banca, per un totale di 200.000 euro.

Se si posseggono più conti nella stessa banca, vengono cumulati gli importi dei vari depositi intestati alla stessa persona, erogando o il totale depositato (se inferiore ai 100.000 euro), o il massimale (se superiori ai 100.000 euro).

ES: il depositante ha 3 conti presso una certa banca, uno di 10.000 euro, uno di 50.000 euro e uno di 90.000 euro. Il totale cumulato è 150.000, il rimborso di 100.000 euro.

In caso di conto cointestato, il massimale esigibile per quel conto corrente è di 100.000 euro per cointestatario. Se si possiedono più conti correnti (o depositi) cointestati o singolarmente, si cumulano gli importi, al fine di calcolare il rimborso.

In caso di liquidazione della mia banca, cosa devo fare per essere rimborsato? E quali sono i tempi?

In caso si verifichi l’evento di liquidazione coattiva, trascorsi i 90 giorni necessari per la nomina del liquidatore e per la valutazione del bilancio dell’istituto di credito, il FITD avvia la procedura di rimborso, che prevederà le comunicazioni al cliente e la valutazione degli importi da rimborsare.

L’erogazione dell’effettivo rimborso avverrà entro venti giorni lavorativi dalla data in cui si producono gli effetti della liquidazione coatta, considerando la possibilità di una proroga (solo per eventi eccezionali) di ulteriori 10 giorni lavorativi.

I depositi in oro sono garantiti dal Fondo Interbancario?

No, in quanto l’oro è un deposito fisico.

Ho letto che il fondo si finanzia ex-post: cosa significa?

La maggior parte dei fondi di garanzia è ex-ante, cioè accantona liquidità tramite il pagamento di quote periodiche da parte delle banche, creando riserve reali presso la sede del Fondo. Il FITD, al contrario, opera ex-post: le banche, cioè, versano le quote di competenza al Fondo solo nel caso di effettiva necessità (cioè quando un istituto di credito va in liquidazione coattiva).

Dato che il FITD si finanzia ex-post, non è rischioso in caso di default dell’intero sistema?

Le banche sono tenute ad accantonare in riserve apposite la loro quota di partecipazione al FITD, calcolate in base alla massa dei propri depositi da proteggere (cioè la "Massa Protetta") e tali riserve sono visibili in bilancio. Quindi, il finanziamento ex post non penalizza i correntisti e i depositanti.

Dunque, i titolari di conti correnti o di depositi sono assolutamente garantiti (seppur con un massimale), anche in caso di eventi sistemici di profonda crisi: i risparmiatori possono dormire sonni sereni!


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