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Contro il complottismo

Creato il 13 settembre 2014 da Conflittiestrategie

Scritto da: Gianni Petrosillo

Mettiamo in chiaro alcune cose per evitare inutili fraintendimenti. Questo sito aborrisce i complottismi. I complotti sono nella storia ma la storia non è tutto un complotto. Non esiste qualcosa di preordinato che si verifica tal quale da come era stato progettato. Non c'è nessuna banda d'illuminati che vuole dominare il mondo e se c'è dovrebbe stare in manicomio. Forse, qualche setta o organismo segreto ci provano pure a tramare nell'ombra, probabilmente, anzi certamente, riescono ad avere qualche influenza, ma i loro piani cervellotici resteranno sempre parziali, nonostante l'enfasi posta dai loro sostenitori nel concretizzarli o quella contraria profusa dai loro antagonisti che per smascherarli finiscono per friggersi il cervello sprofondando in manie ossessive da atti persecutori. Il Bilderberg, solo per fare un esempio, può tentare quello che vuole ma tra il dire ed il fare c'è di mezzo la realtà. Le sue attività di lobbyng contano sicuramente ma se sono pressioni vuol dire che si rivolgono su uno o più soggetti esterni sovraordinati. Più delle consorterie dovremmo preoccuparci dei governi che hanno molti più strumenti per mettere in atto le loro strategie e spesso riescono a fare un ottimo lavoro sporco. Non credo alle scie chimiche; alle macchinazioni giudaico-massoniche; alla finanza padrona del mondo (al massimo è predona incontrastata in un paese devastato come l'Italia, dove i politici sono delle mezze calzette e si fanno comprare per piccole o grandi cifre, a seconda del posto che occupano); al finanzcapitalismo, ultimo stadio del rincoglionimento economicistico (anche nella sua versione filosofica, parto di furbastri con la lingua lunga ed il cervello a corto di idee, telegenicamente corretti e intellettualmente corrotti); al femminismo, più o meno in quota rosa con la cosina in poppa che non si tocca ma si sfrutta perché già possederla è motivo di rivendicazione di un posto in lista o di qualche altra prerogativa, ma guai a far notare la contraddizione alle passionarie perchè allora diventi sessista e machista; al ricchionismo (qui apro una parentesi: ognuno faccia quel che vuole ma non mi interessano le sue performance frontali, posteriori o laterali, né, tanto meno, si aspetti che solo per questo gli vengano riconosciuti trattamenti privilegiati in società. Prenderla o metterla nel culo è un piacere fine a se stesso. Vale per tutti. I gay come gay non hanno alcun diritto, al pari degli eterosessuali, ma hanno tutti i diritti come individui. In questo senso voglio dare loro anche un altro consiglio: le adozioni gay sono una puttanata intollerabile, ognuno come singolo dovrebbe avere la possibilità di adottare un bambino senza pretendere che siano le sue inclinazioni sessuali a far nascere la facoltà riconosciuta per legge. Questa sarebbe una vera battaglia universale mentre la sola associazione delle parole "adozioni e gay" fa venire voglia di mettere mano al pistolino e non per fare quello che piace a loro); all'immigratismo, malattia infantile dell'esibizionismo dell'accoglienza dei nostri salottieri che amano il prossimo perché lo concepiscono a loro immagine e distanza dalla miseria (per il radical-chic la povertà è una ricchezza, l'ho sentito dire da quel milionario di Benigni); all'ambientalismo stregonesco; al cibo biologico di ominidi geneticamente mortificati, alla medicina alternativa, al riscaldamento globale, alle profezie di Vanda e alle sfere di cristallo di chi ha previsto già tutto, compresa la terza guerra mondiale (o anche la IV, meglio abbondare quando si è deficienti e si pubblica con la Bompiani) e a tutte le altre amenità del politicamente corretto che dopo aver svuotato di senso l'universo mondo vorrebbe riempirlo di ulteriori sciocchezze senza capo né coda.


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