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Contro Roma ladrona ci pensa la Lega cafona

Creato il 18 luglio 2013 da Laperonza

 

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La Lega ha da sempre incarnato e portato in politica la parte peggiore dell’Italia. Fin dai primi tempi, quando Umberto Bossi urlava ai quattro venti con voce ancora comprensibile i suoi turpi sproloqui avevamo ben capito che avevamo di fronte il troglodita italiano, quello che ce l’ha coi “negher” solo per il fatto che sono negri, quello che ce l’ha coi terroni perché non li capisci quando parlano, quello che ce l’ha con Romaladrona per puro campanilismo visto che poi a rubare – e di fatto lo hanno ben dimostrato – non sono stati da meno nemmeno al nord.

Bossi e i suoi seguaci, pensando sì a Borghezio ma anche ai più pallidi ma non meno sudici Salvini, Calderoli, Cota, sono come quelli che incontri al bar a pontificare scempiaggini e non gli spiaccichi la faccia sul bancone solo perché sei, comunque, migliore di loro. Sono quelli che vogliono l’ordine pubblico ma parcheggiano il Suv sul marciapiede, sono quelli che si indignano (giustamente) per il malgoverno ma quando ci arrivano si adeguano al peggio, sono quelli che pagano in nero la badante dell’est clandestina e gridano vendetta contro i barconi.

Per un certo periodo, finchè Roberto Maroni ha ricoperto ruoli istituzionali importanti, si sono dati una calmata. Hanno abbassato i toni (eccetto Borghezio che, per suo conformazione fisica e mentale, proprio non ci riesce) e hanno avuto un comportamento leggermente più civile. Ora che non hanno più ‘sto macigno della responsabilità sulle spalle finalmente vanno a briglia sciolta e non si trattengono più. Così Calderoli spara a zero, Borghezio si fa cacciare dal Parlamento Europeo, i vari personaggini di bassa tacca fanno a gara localmente per finire sui giornali per la sparata razzista più grossa e il segretario Maroni non ce la fa a contenerli e, forse, nemmeno ci si applica più di tanto.

Sono fatti così, che ci vuoi fare. Rappresentano quel 5/8% di Italiani cafoni, senza cultura, di poca intelligenza, di nulla educazione che pur ci sono e che ci dobbiamo tenere. Magari evitare di dar loro incarichi di responsabilità, al di là delle regole della democrazia, sarebbe quantomeno un comportamento saggio, come non dare le chiavi della macchina ad un bambino stupido.

Luca Craia


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