L’esercito nordcoreano ha ricevuto il via libera definitivo per uno “spietato” attacco nucleare contro gli Stati Uniti.
Lo ha reso noto un comunicato dello Stato maggiore dell’Esercito popolare coreano pubblicato da Kcna, l’agenzia ufficiale di Pyongyang. Nella nota si riferisce che l’esercito nordcoreano informa gli Stati Uniti che le minacce americane “saranno annientate da mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati”.
Nel frattempo il Pentagono ha confermato la notizia del dispiegamento di un avanzato sistema di difesa anti missile nella sua base militare di Guam - una delle principali basi americane nel Pacifico – in seguito alle minacce della Corea del Nord. Nei cieli coreani si iniziano ad intravedere i caccia da supremazia aerea F-22 Raptor degli Stati Uniti.
La tensione quindi è ai massimi livelli tra Nord e Sud Corea dopo che Seoul e gli Stati Uniti hanno cominciato le esercitazioni militari congiunte.
Una risposta annunciata al terzo test nucleare di Pyongyang effettuato lo scorso 12 febbraio. I toni tra le due Coree sono ormai quelli di guerra e il messaggio di Kim Jong-Un rilanciato dai media del regime è senza mezzi termini:
“E’ tempo per la battaglia finale!”
Questo il messaggio annunciato dal presidente, quasi in contemporanea con l’annuncio nordcoreano di considerare nullo l’armistizio del 1953 e il conseguente taglio della Linea Rossa telefonica con il sud perché “questo canale di comunicazione non ha più una sua missione in questa situazione grave”. La linea di collegamento istituita per affrontare sviluppi improvvisi lungo la zona demilitarizzata tra i due paesi era stata annullata altre due volte in passato: nel 2008 e nel 2010.
Intanto nei due Paesi si susseguono manifestazioni di protesta. A Seoul alcuni attivisti hanno risposto alle mosse nordcoreane strappando e dando alle fiamme le foto del leader Kim Jong-Un.
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