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Correre..., correre...

Creato il 04 ottobre 2010 da Giovannipaoloferrari
Correre..., correre...
Correre, di notte, mentre tutto dorme...
Vedere le vetrine dei negozi che scorrono veloci sotto occhi abbagliati dai neon.
Capire che correre in una notte come questa è l'unica cosa da fare nella grande città: corri, corri per non essere risucchiato dalla gola della periferia industriale o dal centro storico meta turistica... Abbandoni la terra e ti rifuggi in un automobile e inizi a sfrecciare veloce per le vie semideserte, invogliandoti a correre sempre di più e a lasciarti alle spalle vetrine, negozi, marciapiedi, palazzi...
La musica e il caldo all'interno dell'abitacolo ti danno un senso di protezione, ma basta uno sguardo fuori: una puttana, poco più in là un barbone che viene picchiato da quattro stronzi e vieni nuovamente ingurgitato nel fondo della città e senti un'inquietudine crescente impossessarsi del tuo povero corpo, fragile alla vita e alle sue rovine.
Chiedere, chiedere a se stessi: "Perché?", non basta! Non basta neanche rimuginare sulle cose che non vanno... Ragazzo che vedi e che corri: fermati! Osserva! Avvicinati! Chiedi a loro: "Perché"... Non potresti fare di meglio... senza alcun timore, avvicinati, rallenta e domanda: "Perché?"
Forse, chissà, avrai delle risposte più esaurienti e confortanti ai tuoi benedetti perché, i tuoi sterili e ridicoli perché da bravo ragazzo...
Se ti manderanno a quel paese i cosiddetti emarginati faranno bene: tu non gli appartieni, hai invaso il loro territorio e non sei uno di loro, che cosa ti ha spinto a fermarti ragazzo? Perché non riprendi a correre come facevi una volta? Cosa vuoi da loro? Comprensione? Gratificazione? Vuoi metterti l'anima in pace o cos'altro, ragazzo? Dimmi un po'?...
Non preoccuparti non voglio turbarti più di quanto lo sei già: avvicinati pure, rallenta, fermati, parla con loro, magari, se te lo permettono, aiutali, ma ricordati che tu non appartieni a quel mondo, non sei dei loro e non puoi diventarci...

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