Magazine Cultura

Correva l’anno 2007

Creato il 24 maggio 2010 da Maurizio Lorenzi

16 settembre 2007… ed io scrivevo…

lampedusa spiaggia dei conigli
E’ notte… e adesso, tasti sotto i polpastrelli, ripenso agli oltre 40 giorni di “quarantena” a Lampedusa, simulazione concreta di un esilio dorato.

Mi ritrovo qui a riflettere su ciò che è stato e che, sinceramente, non credevo sarebbe potuto essere. Mi sorprendo a “tirare” le somme senza però lanciare nulla verso nessuno… osservando una, due, più volte le immagini che rappresentano frammenti vitali che hanno colorato, con tinte ultra splendenti, le mie giornate isolane, mai lunghe e infinite ma quasi sempre veloci e sfuggenti, proprio come le cose che si apprezzano e che si vorrebbero rivivere molto più a lungo.

Molto di più.

Dunque, come accade al termine di ogni viaggio di vita, mi volto indietro e socchiudo gli occhi per vedere meglio.

Lampedusa è stata una grande esperienza, forte e intensa come l’aria ricca di iodio del Mediterraneo che dalle sue coste, sembra immenso come un oceano sconfinato…

Perchè i confini a volte non esistono… e qui, su questa isola delle Pelagie, io ne ho trovati davvero pochi. Accade quando è il valore esclusivo della vita, di ogni singola vita a prevalere, e di conseguenza tutto il resto passa in second’ordine. Leggi, disposizioni, normative, denari, vincoli e interessi, rivalità interne, il maledetto moralismo e i pregiudizi. Tutto defluisce nel cesso.

E in questi casi, è un immenso piacere tirare l’acqua.

Quindi spazio alle cose vere, alle sensazioni, condite con garbo dalle emozioni. Spazio alla voglia di sopravvivere, alla voglia di cercare una vita migliore, al desiderio tenace di alimentare una speranza, sempre e comunque. Con tutti i pro e contro del caso, con tutte le contraddizioni tipiche legate alla nostra società.

I ricordi impressi nella mente, generati dall’estate 2007, sono un eredità che il mio cuore si porterà sempre con sè, dentro la cassaforte dei preziosi, oltre la porta blindata a prova di scasso, conservandola come un tesoro prezioso che per certi versi, resterà unico e inimitabile.

Per provare a capire quello che c’è da capire, per intendersi almeno solo un poco, basta guardare le immagini e leggere tra le loro righe, lievi e leggere da sembrare talvolta persino invisibili…

:-)

P.s. Grazie ancora ai miei preziosi e stupendi compagni di avventura che probabilmente, sono già diventati miei preziosi amici. Sono stati una piacevole e sorpendente scoperta di cui sento già la malinconia…

E grazie a te, Lampedusa… per tutto.

A presto


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