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Corso Base da Mahout a Chiang Mai: la scelta

Creato il 15 luglio 2014 da Italianoabangkok @BeingAndrea

Corso Base da Mahout a Chiang Mai: la scelta
Un elefante a Bangkok, foto scattata il 13 marzo 2009

Siamo frutto del retaggio culturale in cui cresciamo, non c’è niente da fare. Accettiamo ciò che culturalmente ci viene spacciato per normale e naturale per cui con il tempo diventa sinonimo di giusto. Vedere un cane passeggiare al guinzaglio non ci scandalizza mentre vedere un elefante alla catena ci fa ribollire il sangue. Quello che per me è “normale” potrebbe non esserlo per un tailandese e viceversa. Ecco, io c’ho messo più di 6 anni a digerire il fatto che almeno fin dai tempi di Alessandro il Grande, sia l’elefante africano che quello asiatico, sono stati catturati, allevati, addomesticati e impiegati nei lavori più disparati accanto all’uomo, come macchine da guerra, mezzi di trasporto e attrezzi per lavori pesanti. Quel guinzaglio e quella catena hanno le stesse funzioni: controllare, proteggere e proteggerci. Beninteso che con questo non sto dicendo che quella catena sia giusta o che non mi disturbi!

Corso Base da Mahout a Chiang Mai: la scelta

C’ho messo più di 6 anni e alla fine la spinta decisiva per fare l’esperienza di un Elephant Camp che fosse più lunga di una mezza giornata ritagliata fra altre escursioni me l’hanno data quelli di Something To Care. Già, perché Alessandro, Cabiria, Raffaele tornano a trovarmi ma in realtà non vengono in Thailandia perché ci sono io, ovviamente, ma perché sono belle persone e hanno deciso di fare del loro viaggio una missione. Hanno grandi progetti e uno di questi riguarda un soggiorno a Huay Pakoot in un centro per la salvaguardia degli elefanti asiatici.

Per me capire (o almeno provarci) è importante e conoscere è alla base della comprensione. Eccomi cosĂŹ, biglietto aereo per Chiang Mai già in tasca, a caccia di informazioni più precise.

Chiang Mai offre di tutto, forse troppo. 6 anni fa rimasi intrappolato (per non dire fregato che pare brutto e nessun viaggiatore l’ammetterebbe mai) in un tour organizzato dove l’elephant camp in realtà era una sorta di lager dove gli elefanti vengono considerati macchine per fare soldi e basta. Da allora mi sono sempre rifiutato di ripetere l’esperienza. All’epoca mi capitava ancora di vedere per strada anche qui a Bangkok poveri pachidermi gironzolare elemosinando fra i turisti.

Mi sono detto che era importante scegliere con consapevolezza e cosĂŹ ho scartato:

  • ho scartato tutti quei campi/circhi dove gli elefanti sono costretti a fare spettacoli ridicolizzanti (e che hanno alle spalle un training violento) come dipingere, giocare a palla, fare inchini
  • ho scartato tutti i campi/safari dove l’attività principale -se non esclusiva- è fare un trekking nella foresta su portantine attaccate alla schiena dell’elefante - se cliccate qui capite meglio perché
  • ho scartato tutti quei campi/zoo che non prevedono programmi di volontariato con pernottamento in loco perché sicuramente hanno qualcosa da nascondere
  • ho scartato tutti i campi/resort dove al contrario gli elefanti sono suppellettili d’arredamento per ricchi turisti viziati a cui nessuno può dire no

Corso Base da Mahout a Chiang Mai: la scelta

Sono partito con una lista di oltre 30 campi e alla fine me ne rimanevano 4:

  1. L’Elephant Nature Park
    1. con il programma di volontariato per veterinari quale prima scelta - ma le tempistiche mi hanno fatto demordere subito;
      o
    2. una qualsiasi altra possibilità si soggiorno di più di una notte
  2. Il Boon Lott’s Elephant Sanctuary che si trova però a Sukhothai
  3. Il programma di 2 giorni del Baan Chang Elephant Park
  4. L’Elephant Camp a conduzione familiare del Panda Tour
  5. Non so se alla fine ho avuto la possibilità di fare l’esperienza giusta - scelta su cui ho espresso già le mie considerazioni a caldo sul post di domenica e peraltro condizionata da fattori indipendenti dalla mia volontà. Sicuramente c’è di meglio. E’ per questo che non mi arrendo e, ora che ho superato lo scalino di rimettere piede in un campo d’elefanti, ho deciso che uno alla volta visiterò anche gli altri 3!

    Per inciso: la capacità di discernimento e scelta vale tanto per gli Elephant Camp quanto per il Tempio delle Tigri o per le Tribù delle Donne Giraffa o per gli allevamenti di coccodrilli e serpenti. La Thailandia è piena di attrazioni/trappole di questo tipo ed è ancora carente di un turismo ecosostenibile - spetta noi fare le scelte giuste, o quantomeno provarci!


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