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Corte Europea di Giustizia: illegittima la reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi nelle scuole

Da Rebecca63

Corte di Giustizia EuropeaLa Corte di Giustizia Europea, con la Sentenza C-22/2013 del 26 novembre 2014, ha dichiarato contraria al diritto dell’Unione Europea la normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nella parte in cui prevede la reiterazione, da parte della Pubblica amministrazione, dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi (art. 10, comma 4bis, del Decreto Legislativo n. 368/2001). Tale normativa, infatti, non consentirebbe di verificare concretamente ed in modo obiettivo e trasparente, l’esistenza di un’esigenza reale di sostituzione temporanea e autorizzerebbe, come previsto esplicitamente dall’articolo 4, comma 1, della legge n. 124/1999, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato a copertura di posti effettivamente vacanti. La normativa sui contratti a termine non contemplerebbe neppure delle misure di prevenzione. Ed invero, l’articolo 10, comma 4 bis, del Decreto Legislativo n. 368/2001 esclude l’applicazione alle scuole statali dell’articolo 5, comma 4-bis, del suddetto decreto, che prevede che i contratti di lavoro a tempo determinato di durata superiore a 36 mesi siano trasformati in contratti di lavoro a tempo indeterminato.  Peraltro, non sarebbe prevista alcuna misura sanzionatoria, poiché i contratti di lavoro a tempo determinato non potrebbero essere trasformati in contratti di lavoro a tempo indeterminato, secondo l’articolo 4, comma 14 bis, della Legge n. 124/1999, se non in caso di immissione in ruolo sulla base delle graduatorie.

Sentenza della Corte Europea di Giustizia C-22-2013 del 26 novembre 2014

Teramo, 26 Novembre 2014 Avv. Annamaria Tanzi

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