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Cos' è l'anamorfosi? scopriamolo insieme

Creato il 09 dicembre 2015 da Artesplorando @artesplorando

Cos' è l'anamorfosi? scopriamolo insieme

Hans Holbein, gli ambasciatori (il teschio è un esempio di anamorfosi)

Molti di voi avranno già sentito questo termine, ma forse non avete ben chiaro di cosa si tratta, anche se sicuramente lo avrete visto applicato a qualche opera d'arte.
L'anamorfosi è un fenomeno ottico che si traduce in un’aberrazione dell’immagine quando, ad esempio, i rapporti altezza-larghezza non coincidono piú con la realtà apparente.
In pittura, nel disegno o nell’incisione, si tratta di un’immagine deformata, dilatata in altezza, in larghezza o in profondità, che costituisce una sorta di rebus ottico: la ricostruzione di quest’immagine può effettuarsi, per una corretta lettura, guardandola da un determinato punto di vista nello spazio, oppure con l’ausilio di uno specchio cilindrico o conico collocato perpendicolarmente ad essa.
Gioco di bravura e prodigio tecnico di prospettiva, l’anamorfosi, in quanto fenomeno visivo, s’ispira, rovesciandoli, ai fenomeni che si producono quando si guardi in uno specchio convesso o concavo. Le anamorfosi piane derivano dalle ricerche prospettiche del Rinascimento: l’immagine si deforma quando lo spettatore non si trova di fronte al quadro; una prospettiva anamorfica si ritrova già nel Codice Atlantico di Leonardo.
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Gli artisti rinascimentali, e principalmente i manieristi del XVI secolo, si appassionarono a questo genere artistico. L’anamorfosi piú celebre resta quella introdotta da Holbein in primo piano
nel quadro Gli ambasciatori.
Il maestro dell’anamorfosi, Erhard Schön, ne inciderà un gran numero, tra cui Aus, du Alter!, anamorfosi erotica, e Was siehst du?, anamorfosi scatologica. Degli affreschi o pitture anamorfiche di cui parla il Lomazzo non resta traccia alcuna.

Cos' è l'anamorfosi? scopriamolo insieme

Erhard Schön, Aus, du Alter!

I procedimenti di anamorfosi entrarono nella trattatistica e vennero insegnati in opere dottissime come la Pratica della Perspettiva di Daniele Barbaro (1559), il quale parla di perspettiva segreta. Nel XVII secolo, in Francia, l’anamorfosi in prospettiva venne sistematizzata dalle opere di Salomon de Caus (La Perspective, avec la raison des ombres et miroirs, 1614) e di François Nicéron, stimato matematico (La Perspective curieuse... ou Magie artificielle des effets merveilleux de l’optique, par la visiondirecte, la catoptrique, par la réflexion des miroirs plats, cylindriqueset coniques, la dioptrique, par la réfraction des cristaux, 1638).

Cos' è l'anamorfosi? scopriamolo insieme

Padre Emmanuel Maignan, San Francesco di Paola in preghiera, da Charles Mellin

Padre Emmanuel Maignan dipinse a Roma, nel convento attiguo alla chiesa di Trinità dei Monti, un enorme affresco anamorfico, l’unico del genere rimasto pressoché intatto: San Francesco di Paola in preghiera, da Charles Mellin. In Germania, il padre gesuita Athanasius Kircher cercò, nella magia anamorphica, implicazioni filosofiche.
I gabinetti di ottica in voga nei Paesi Bassi a partire dal XVII secolo, nei quali l’osservatore, mediante un foro praticato in una scatola, può esaminare un interno ricomposto secondo la prospettiva anamorfica, possono considerarsi una variante dell’anamorfosi.
Il tipo di anamorfosi per riflessione entro uno specchio conico o cilindrico ha forse origine nelle stampe cinesi portate alla corte di Costantinopoli; e si dice che Simon Vouet abbia introdotto questa curiosità in Europa.
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Questo nuovo genere, piú inatteso e spettacolare, nel quale il senso dell’immagine appare
indecifrabile, non tardò a soppiantare quello precedente.
Data la sua estrema corrispondenza con i capricci letterari dell’epoca, l’anamorfosi si inscrive in una cultura esoterica. Fino al XIX secolo, vi saranno artisti che s’interesseranno a tali giochi di prospettive deformanti e che se ne serviranno nelle caricature per dissimulare scene galanti o oscene, o per esprimere opposizione politica.

Per approfondire...

Jurgis Baltrusaitis ha pubblicato sull’argomento un libro, Anamorphose (Paris 1955; trad. it. Milano 1978); una mostra è stata dedicata all’anamorfosi nel 1976 a Parigi.

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