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Cos’è un classico, in poche parole e molte grazie a Calvino.

Creato il 13 dicembre 2013 da Diletti Riletti @DilettieRiletti
coperta libro

I classici sono libri che esercitano un’influenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale.

Avrete senz’altro letto e riletto, come me, quella meravigliosa riflessione sui libri che hanno plasmato il nostro modo d’essere e la nostra coscienza, limpidamente elaborata da Italo Calvino in “Perché leggere i classici“.

Tuttavia se a me, comunissima mortale, dovessero chiedere cosa è un classico, io darei una personale -e sicuramente non di altrettanto valore- definizione: un classico è una storia universale, che si può ridurre anche in pochissime parole senza che se ne perda il senso profondo.

E Calvino mi perdonerà se, partendo da questa definizione, ho iniziato ad andarmene per la tangente, come mio solito, e sia finita a giocare con le parole, appunto.  E spero anche nella clemenza di tutti i grandi Numi della Scrittura per le libertà che mi sono concessa con alcuni libri immortali. A mia discolpa, ammetto di aver osato sapendo che la mia irriverenza è solo un aspetto dell’infinita ammirazione che provo verso molti di essi. Persino verso quelli che non amo particolarmente. Perché come dice molto più saggiamente di me Calvino

Il «tuo» classico è quello che non può esserti indifferente  e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.


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