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Cosa c'entra la performance con il mal di schiena

Da Simonepacchiele
Condividi su Facebookcoachinguovo.jpg Ciao Simone, Scrivere non è sicuramente il mio forte ma voglio ringraziarti per lo straordinario lavoro che fai con le persone e condividere un bel momento di vita che mi auguro sia solo l'inizio di un percorso che intendo seguire. Partecipare alla 'introduzione al Resonance  che si è tenuta a Roma Sabato 12 Novembre è stata un'esperienza superiore alle mie aspettative.. Anche se da un po' seguivo il tuo lavoro sul tuo sito non avevo assolutamente idea di cosa fosse questo 'sistema' e soprattutto non mi aspettavo di poter avere dei benefici da una singola giornata di corso e di portare a casa non semplici nozioni ma una vera esperienza di trasformazione. Tutto mi è sembrato perfetto.. l'atmosfera, le persone  la sala, quello che ci stavi trasmettendo era più che nelle parole in una particolare sinergia di tutti questi fattori… Non mi so spiegare cosa sia successo esattamente dentro di me ma una volta tornata a casa mi sono resa conto che un serio mal di schiena che mi accompagnava da tempo dovuto anche alla presenza di più ernie del disco era praticamente sparito..Ora riesco a fare dei movimenti di cui avevo dimenticato l'esistenza.Sono consapevole di avere solo lontanamente intravisto il senso di questo percorso ma sono certa che una piccola parte di me ha iniziato a funzionare in maniera diversa.Grazie ancora di cuore a te e a tutti i compagni di avventura!! Spero proprio di rivedervi presto! Alessandra Mi ha fatto un'enorme piacere ricevere una mail del genere... e non per i complimenti a me ed al corso.Ma perchè Alessandra porta l'attenzione su uno dei temi che tengo al centro del mio lavoro e che ho studiato per anni... e che continuo a studiare. E la questione di primaria importanza per me è, sostanzialmente, lavorare sul 'problema' della separazione tra mente e corpo. (tra parentesi, il corso non ha nessun intento 'terapeutico' e riguarda tutt'altro: permettere alle persone di essere nella loro versione 'migliore', quella in cui agiscono e prendono delle decisioni che le mantegono allineate con quello che voglioni realizzare...) L'intenzione da cui parto (anche se è impossibile per me qui replicare e darti l'esperienza di tutti i cambiamenti di stato che avvengono di solito per i partecipanti alla giornata di Introduzione al ReSonance) è quella di ricondurre ad unità questi due reami dell'esperienza che sono normalmente separati, mente e corpo, 'collassandoli' in una unità e guardandoli dalla prospettiva di quello che mente e corpo hanno in comune... che per me è chiedermi COME gli stati mentali sono sempre l'espressione di stati fisici. Ogni attività, qualsiasi attività include in sè del movimento. E ogni movimento, che sia molto sottile o più ampio, si organizza secondo un principio preciso. E questo principio si basa sulla legge biologica secondo cui i muscoli si contraggono e si allungano, e che ad ogni contrazione segue sempre naturalmente un allungamento con un certo ritmo. Tutte le sensazioni e tutte le emozioni... tutti i pensieri sono, alla fine, singoli modi in cui il corpo si organizza. Quando comprendi questo, inizi a capire anche come agendo sul corpo puoi agire sui pensieri e sulla mente. E viceversa agendo sulla mente e sul linguaggio puoi influire sul corpo. La domanda che tengo al centro di questo lavoro per me è sempre 'COME'?. Come fa una persona ad organizzarsi a livello di pensiero per passare da avere a mal di schiena a non averlo? Dove è che la persona mantiene l'informazione dello schema da mantenere nel corpo in modo da avere mal di schiena?  E quello che faccio, per esempio, quando lavoro con una persona anche senza sapere come sta è iniziare ad osservare tutto quello che fa, perchè il modo in cui si organizza è SICURAMENTE contenuto in tutto quello che dice e che fa.  Se hai studiato almeno un pò di PNL conosci sicuramente il metamodello...Quello che funziona ancora di più è usare il metamodello in maniera 'somatica', che per me significa partire da una sola domanda: 'cosa deve essere vero perchè la persona sia esattamente così in questo momento'?cosa deve essere vero perchè dica queste cose?cosa deve essere vero perchè si muova così?come sperimenta il mondo se sta esattamente in quella posizione?come NON può assolutamente stare in quella posizione se sta sperimentando una certa esperienza? L'idea è che ci deve essere qualcosa di vero ad un livello che viene PRIMA del linguaggio perchè quello che dice la persona sia vero per lei. Dove è questa 'cosa'? Cosa c'è prima della semantica e del linguaggio che influenza il linguaggio ed i pensieri? Questo tipo lavoro trasformativo è lo stesso tipo di lavoro somatico e che in alcuni momenti hanno fatto Adler, Reich, Keleman Feldenkrais, Hanna, Riggio, Masunaga. Ed è un tipo di lavoro che mantiene sempre presente la persona nella sua interezza. Non puoi letteralmente avere un certo tipo di pensieri ed avere mal di schiena. Fai venire mal di schiena ad una persona e cambieranno anche i suoi pensieri e il modo in cui organizza il suo linguaggio.Ma cambia il linguaggio ed i pensieri in un certo modo e cambierà, se sai come farlo, anche la sua condizione fisica. Simone 

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