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Cosa fare dopo la strage di Charlie Hebdo.
Creato il 12 gennaio 2015 da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppiniE' parte delle ennesime dichiarazioni antisemite dell'ex presidente iraniano Ahmadinejad, in data 13 novembre 2006. Dichiarazioni gravi, assurde e che solo la stampa occidentale politicamente corretta poteva non bollare come minacciose, archiviandole come farneticazioni bogotte. Ma quel "contro natura" nasce da un caposaldo dell'Islam, ovvero l'articolo undici dello Statuto di Hamas, che è sezione palestinese dei Fratelli Musulmani, e che ribadisce il possesso esclusivo ed eterno della Palestina da parte dei figli di Allah. Ma questo concetto è ribadito sia dal leader sciita che dal movimento fondamentalista sunnita, e ripetuto dal purtroppo famoso e finalmente defunto Osama bin Laden: ogni parte della terra conquistata con le armi da eserciti musulmani e santificata dall'applicazione della Legge coranica appartiene in eterno all'Islam e, qualora sia stata presa, deve essere riconquistata. L'articolo undici che ho citato prima estende, inoltre, il possesso esclusivo ed eterno da parte dei figli di Allah pure su ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza "perché al tempo della conquista i musulmani l'hanno consacrata per tutte le generazioni dell'Islam fino al giorno del Giudizio".
Partendo dal presupposto che per scrivere cose serie e gravi io mi appoggio a fonti certe e quindi inattaccabili (come un articolo dello Statuto di Hamas), evitando strane farneticazioni su un improbabile razzismo od islamofobia, mi piacerebbe continuare a basarmi su fatti storici certi e da qui trarre delle conclusioni anche piuttosto amare.
Non credo possano esserci più dubbi sul progetto di conquista e sottomissione che hanno i figli di Allah dei territori più o meno circostanti e sulle popolazioni residenti. E' evidente che l'altro giorno a Parigi, come in molti altri casi, sia stata semplicemente applicata la sharia, la legge contenuta nel Corano e che i figli di Allah hanno elevato a legge di Stato e a principii culturali portanti.
E' palese che una buona parte di musulmani non abbia intenzione di perpetrare stragi, ciò non significa che essi accordino a noi tutti il diritto d'espressione del libero pensiero anche concretizzante in delle vignette satiriche su Maometto. Quindi forse non concordano sulle modalità, ma sicuramente apprezzano il fatto che qualcuno abbia imposto ai cani infedeli il rispetto della legge coranica, perché, ripeto ancora, trattasi della stessa legge per tutti, che si definiscano integralisti o moderati.
La strage di Charlie Hebdo e il sequestro nel supermarket ebraico non sono caratterizzati da una preparazione tattica e militare elevata, mi pare chiaro, infatti i tre figli di Allah protagonisti hanno commesso vari errori dovuti a disattenzione. E' interessante questo particolare perché ci rende chiaro il problema più grave che ci affligge: siamo impreparati ad eventi del genere nonostante ci siano stati dei precedenti, siamo quindi parte offesa in un conflitto che vede i nostri nemici crescere ed impiegare i propri mezzi al meglio mentre noi, dall'undici settembre 2001, ci siamo cullati nella speranza che fossero di Stati Uniti d'America a toglierci le castagne dal fuoco. A questo punto sono veramente necessari gli Stati Uniti d'Europa.
Cosa fare: combattere perché questa è una guerra. Poco convenzionale, ne convengo, ma sempre di guerra si tratta, e chi ha ancora dei dubbi si vada e leggere la sfilza di dichiarazioni antisemite, antioccidentali e negazioniste dell'Olocausto rilasciate da Ahmadinejad in passato, si vada a leggere i versetti coranici in cui il Profeta inneggia all'odio contro i cani infedeli e alla loro sottomissione pure con la violenza.
L'Isis si sta espandendo mettendo in atto il regime del terrore e dei tagliagole, non possiamo permettere che vadano oltre, dobbiamo quindi rendere innocui coloro che hanno come prima ragione di vita la nostra sottomissione, a costo di radere al suolo ogni posto dove svetti la loro bandiera nera e truce.
E' ora che l'Europa riscatti la propria identità, si difenda e si erga col resto dell'Occidente a modello culturale superiore e maggioritario.
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