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Cosa hanno in comune gli iPad ed il Consiglio dei sindaci della Monte Cervino?

Creato il 17 settembre 2012 da Pivo

Vi ricordate qualche anno fa una famosa pubblicità che sponsorizzava la nostra ridente regione dallo slogan “Cambia Isola, vieni in Valle d’Aosta”? E vi ricordate quell’altro spot che vedeva un ragazzino, probabilmente in preda alla LSD, correre per i prati e giocare con un vitello? (e chi non vorrebbe giocare con un vitello!!!). Ebbene, questi spot dipingono, al mondo, la VdA come un’isola felice, un’isola sotto una campana di vetro, un’isola dove nessun male può nuocere ai suoi abitanti.
Infatti, nonostante il momento terribile dell’economia mondiale, parole come “crisi”, “spread”, “calo dei consumi”, ecc… non hanno minimamente toccato i valdostani…. Ah… non è così??? Il turismo è in calo? I commercianti hanno ridotto gli introiti? Le famiglie sono in difficoltà????
Eppure a guardar bene come stanno le cose un’isola felice ed intoccabile in VdA c’è. Un posto dove le parole spending review, tagli alla politica, odio per la casta non hanno avuto alcun effetto. Ovviamente mi riferisco ai palazzi del potere valdostano dove, trincerandosi  dietro un finto bilinguismo, al grido di: “Tour Eiffel, Metrò, Ullalah, Zidan, Escargot, Thuram”(perché ammettiamolo questo è il francese che utilizza il 95% della popolazione valdostana) se ne sbattono delle politiche statali e con un secco “no grazie, facciamo quello che vogliamo” continuano a spendere e spandere come nulla fosse.Cosa hanno in comune gli iPad ed il Consiglio dei sindaci della Monte Cervino?L’ultima in ordine di tempo arriva dalla Comunità Montana Monte Cervino dove il consiglio dei sindaci, con nove presenti, nessun astenuto e nove favorevoli, ha optato per l’acquisto di 13 iPad2 con Wi-Fi + 3G con 64 GByte di memoria per un totale di 14.000 € (€ 1078 € cad). Gli apparecchi elettronici saranno consegnati uno per consigliere, a tre dirigenti ed ad un funzionario “al fine di capirne il funzionamento e analizzare gli applicativi da acquistare ed installare”.
Ora qualcuno me lo deve proprio spiegare!!! Partendo dal presupposto che gli iPad, bellissimi gingilli elettronici, hanno una scarsa utilità lavorativa, all'infuori di alcune professioni, qualcuno mi dice che cazzo se ne fa un consigliere del Consiglio dei Sindaci della Comunità Montana???? Come potrebbe un iPad migliorare la sua funzione pubblica ed il suo lavoro per la comunità? Qualcuno me lo deve proprio spiegare, perché io da solo non ci arrivo.
Forse li acquisteranno per allietare le noiose riunioni giocando ad Angry Bird oppure per instagrammarsi tra di loro in posizioni buffe come perfetti Hipster, chi può dirlo!!!! La cosa più bizzarra, però, è quel tredicesimo iPad acquistato per capirne il funzionamento ed analizzare le app da comprare…. Cioè, volete dirmi che ci va un tecnico per spiegare ai nostri consiglieri come si usa l’iPad e quali sono le app utili???? Ma stiamo scherzando!!! Lo comprano perché dovrebbe servirgli, ma non sanno come si usa e quali sono le app che gli servono???? Non so se ridere o piangere.
Come se quanto già detto non bastasse (la chicca delle chicche l’ho lasciata per il finale), fra tre anni, cioè quando torneremo alle urne per le elezioni comunali, i consiglieri potranno diventare definitivamente proprietari dell’iPad con una svalutazione del 90% e un esborso di 83,60 euro. Direi praticamente perfetto, la comunità spende 14.000 €, ne incassa 1.086,8 ed ovviamente dovrà ricomprarne altri per i nuovi eletti…. Direi un  perfetto capolavoro di spending review.
Siccome in VdA nessuno vuole essere meno degli altri e tutti vogliono sfruttare al massimo la candidatura politica, dalla serie “quando mi ricapita”, anche la famosissima Riviera delle Alpi ha optato per acquistare 5 iPad (assegnati a Sindaco, Vicesindaco ed Assessori) per la modica cifra di € 3.127,39, cifra che, con un po’ di demagogia, la minoranza ha specificato che poteva essere utilizzata per comprare 1.600 kg di pane sufficienti per 32.000 razioni di una mensa scolastica, oppure 1.800 kgdi mele per 4.500 merende di altrettanti bambini.
Ma alla fine a noi che ce ne frega, tanto parliamo francese “Oh Oui Oui”

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