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Cosa ne facciamo dei fili del telefono? Le sculture di Celia Smith

Creato il 05 maggio 2013 da Sulromanzo

Celia Smith, RobinLa telefonia evolve rapidamente e sembra vicino il momento in cui davvero non ci sarà più bisogno dei cavi telefonici. E se già qualcuno si sta chiedendo come fare per smaltirli senza inquinare l’ambiente, allora possiamo provare a cambiare la domanda e chiederci come potrebbe essere possibile trasformarli da rifiuti in oggetti interessanti da conservare, da eternare non come nuovi fossili tecnologici, ma in forme nuove e, perché no, anche artistiche.

Ci sta pensando, già da un po’, Celia Smith, scultrice inglese del Wiltshire, che ha avuto l’idea originale di utilizzare i cavi telefonici per farne delle sculture. Non si tratta, però, di fantomatici totem modernisti. No, Celia Smith riproduce animali, e soprattutto uccelli, riuscendo a creare figure molto realistiche e dimostrando come da una materia prima che di vivente non ha nulla si possa arrivare a rappresentare con grande precisione anche la vita degli uccelli. Le sue sculture, realizzate grazie alla combinazione di una sviluppata abilità tecnica con una spiccata capacità di osservazione della natura, somigliano a disegni tridimensionali le cui linee sono create manipolando i cavi telefonici, appunto.
Ciò in cui riesce la Smith è catturare il movimento degli animali, a trasferirlo nelle sue sculture, insieme alla loro vitalità ed energia.

La Smith, che ha già partecipato ad alcune importanti mostre sia a Londra che in altri Paesi europei, tra cui la Germania, rappresenta, secondo alcuni, un esempio di arte post-moderna, anche se bisognerebbe provare a chiedere al suo pettirosso (foto in alto a destra) o al suo piovanello pancianera (foto sotto).

Celia Smith, Flying Dunlin

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