I GIORNO
Inizio la visita di Siviglia con la famosa cattedrale e il suo campanile, la Giralda, l'antico minareto ora simbolo della città. Eretta dove si trovava la grande moschea almohade, fu trasformata in chiesa e poi distrutta con l'intento di costruire una delle cattedrali più grandi del mondo. E sembra che ci siano davvero riusciti! Il volume è cosi grande da incutere un po’ di soggezione al primo impatto, solo per trovare la porta d'ingresso è davvero un'impresa: tantissime porte e porticine in ogni lato della cattedrale, ma solo una è quella valida! L'interno poi è imponente e maestoso; purtroppo la Capilla Mayor è in restauro, visito le altre cappelle laterali e mi soffermo un po’ davanti alla famosa tomba di Cristoforo Colombo, cui sarcofago è sostenuto da figure che rappresentano i regni di Castiglia, Leon, Aragona e Navarra.
la Giralda
la tomba di Cristoforo Colombo
Esco dalla cattedrale e visito velocemente l’Archivo de las Indias, dove sono conservati i documenti relativi alle colonizzazione spagnola delle Americhe. L'ingresso qui è gratuito e non è da meravigliarsi: non si può consultare niente e tutti i volumi sono sigillati :(
Da qui proseguo la mia visita di Siviglia per le strette stradine del barrio di Santa Cruz, un vero labirinto di case bianche abbellite con fiori e patios. Qui c’è la vera essenza dell’Andalusia!
barrio di Santa Cruz
barrio di Santa Cruz
Grazie alla Siviglia Card entro gratuitamente al Hospital de los Venerables, ex residenza per preti anziani, con una bellissima chiesa barocca e mi fermo per la prima sosta pranzo, anzi tapas. Ebbene si, qui a Siviglia, come in tutta l’Andalusia, non si fa solo un pranzo, ma si mangia varie volte piccole razioni in diversi locali, il così chiamato tapear! La mia prima sosta è presso il cafè bar Las Teresas, molto caratteristico, dove prendo il classico pulpo manchego (polpo marinato).
interno della chieda dell'Hospital de los Venerables
tapas! pulpo manchego
bar Las Teresas
Prossima tappa: il museo del flamenco! Ammetto che mi aspettavo molto di più. Il museo comprende due piani di esposizioni e filmati interattivi che si possono visitare tranquillamente in circa mezz’ora, ma alla fine niente di speciale. Il fatto che non ho fatto nessuna foto la dice lunga :)
Continuo con il tapas tour e mi dirigo a piedi verso la zona della plaza de la Alfafa dove mi siedo sui tavolini all’aperto del bar Europa, consigliato dalla guida Lonely Planet per i sui numerosi premi e per le tapas alternative. Qui prendo croquetas de Jamòn, buonissime però no così sostanziose da potermi saziare.
Continuo la visita di Siviglia con il famoso Palazzo de Pilatos, palazzo del '400 del Siglo de Oro, nonché il più lussuoso di tutta Siviglia. Il prezzo del biglietto comprende la visita al piano terra con i bellissimi giardini. Se si vuole visitare il piano superiore bisogna pagare un supplemento ed attendere l’orario di visita con la guida, in genere una ogni ora.
palazzo de Pilatos
palazzo de Pilatos
Qui foto a manetta ammirando le magnifiche decorazioni in stile mudéjar, tipiche di Siviglia e dell’Andalusia e torno verso l’hotel, passando per il Metropol Parasol, una costruzione in legno bizzarra costruita per fare ombra durante i giorni più caldi.
metropol parasol
Rimane un po’ di tempo per una sosta gelato presso la famosa gelateria pasticceria la Campana, e un po’ di riposo presso l’hotel America situato in plaza del Duque.
Per cena vale lo stesso discorso del pranzo: tapas! Le tapas sono presenti ovunque, dal semplice bar al più classico ristorante. Nel menu si può scegliere una semplice razione (piccola piccola…) oppure una razione intera che sarebbe l’equivalente di un piatto principale. Oggi faccio così e ceno presso una delle tante taverne nel barrio Santa Cruz con un bel piatto di calamari.
II GIORNO:
Arrivo di buon ora all’ingresso dell’Alcazar Reales di Siviglia, e scopro che, con un supplemento di cinque euro, si può prendere parte ad una visita guidata in spagnolo del palazzo. Alla fine è stata un’ottima scelta: in circa due ore la guida ci ha spiegato con tanta passione, storie e segreti dei sovrani Almohadi e dei re cristiani. Con la sola audioguida non avrei mai capito così tante cose! L’interno inoltre è impressionante: bellissimi i dettagli delle colonne e dei patios, capolavori eseguiti da artigiani musulmani sotto il regno di re cristiani. Ammetto che per un momento mi è sembrato di tornare in Marocco durante il tour delle città imperiali.
alcazar reales, il patio de las doncellas
alcazar reales, cupola d'oro
Finita la visita rimane il tempo per ammirare (frettolosamente) i vastissimi giardini degli Alcazares e, attraverso un bellissimo vicolo, ritorno in piazza del Triunfo ai piedi della cattedrale.
Siviglia è perfetta da girare a piedi. Raggiungo in circa quindici minuti la famosa plaza de España, sede dell’expo del 1929 e considerata da molti una delle piazze più belle di Spagna. Ovviamente anche qui foto a raffica e continuo con una bella passeggiata all’ombra del parco Maria Luisa dove raggiungo il padiglione Mudéjar. Ebbene si, dico all'ombra perché nonostante siamo agli inizi di aprile, la temperatura raggiunge già i 30 gradi.
parco Maria Luisa, padiglione mudéjar
plaza de España
Ore 14.30 e tempo di andare a pranzo o meglio a tapear! Ritorno sempre a piedi in centro a Siviglia e mi dirigo verso il quartiere dell’Arenal, vicino al fiume Guadalquivir. Qui mi fermo presso il meson Serranito e prendo una porzione intera di jamòn serrano, il famoso prosciutto crudo dell’Andalusia! La specialità della casa sarebbe coda di toro, ma ho preferito evitare:))
interno del meson Serranito, specialità coda di toro
Purtroppo non c’è tempo per riposare: prossima tappa la plaza de Toros de la Real Maestranza, sede di una delle arene da corrida tra le più importanti al mondo. La visita con guida dura circa quarantacinque minuti e si possono vedere l'interno dell'arena, i corridoi e gli spogliatoi dei toreri, oltre ad imparare trucchi e segreti dei “matadores”.
plaza de Toros de la Maestranza
plaza de Toros de la Maestranza
Attraversando la strada si arriva poi alla famosa torre del Oro, costruzione che fungeva da magazzino per le ricchezze importate in Spagna dai conquistadores. All’interno si trova un piccolo museo marittimo e un belvedere su Siviglia. Per fortuna l’ingresso era incluso nella Siviglia Card perché alla fine si è rivelato abbastanza deludente e il panorama su Siviglia non un granché.
torre del Oro
Dopo tutto questo camminare, finisco il pomeriggio prendendo il famoso autobus rosso, quello presente in ogni città , il Sevilla City Sightseeing. E’ la prima volta che lo prendo e ne approfitto per rilassarmi ammirando Siviglia dall’alto dei suoi due piani. Il percorso comprende anche i quartieri periferici e la zona della Macarena dove scendo per ammirare il famoso santuario con l’immagine della vergine più venerata di Siviglia.
basilica de la Macarena
la Macarena
Rientro in hotel stanco morto e via di nuovo fuori per aperitivo e cena. Consiglio la terrazza panoramica del centro commerciale El Corte Ingles, in plaza del Duque, la vista su Siviglia è bellissima e l’ambiente molto elegante.
Siviglia e il Guadalquivir al tramonto visti da Triana
A piedi è facile poi raggiungere il quartiere gitano di Triana, dove sul lungofiume sono presenti tanti locali dove assaporare un buon vino tinto de verano e ottime tapas servite con una cerveza (birra). Finisce qui questa due giorni a Siviglia, un'ottima anteprima di tutto quello che l'Andalusia può offrire. Next stop: Cordoba!