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Cosce tese, chiuse come le chiese

Da Gynepraio @valeria_fiore

Sto vivendo un forte scollamento tra teoria e pratica, o, come cantava De Andrè, la differenza tra idea e azione. Ogni anno constato che, per presentarmi sulle spiagge bella come non mai, far morire d’invidia le altre femmine, inondare di eccitato stupore i bagnanti e il bagnino facendolo ruzzolare giù dal suo seggiolone sopraelevato, dovrei risolvere due problemi: l’eccessiva burrosità delle mie carni e l’abbagliante pallore del mio pellame.

Allora, io so che sono problemi ovviabili: grave è avere la gamba di legno, l’occhio di vetro, i piedi palmati, l’iperidrosi, l’alitosi, le psicosi. Per risolverli, basterebbero 8 settimane di un programma così composto:

  • regime alimentare da 1300/1500 kcal
  • 4 litri di un buon drenante
  • 3 sessioni di sport settimanali alternate (1 corsa + 1 nuoto + seduta pesi)
  • 8 trattamenti estetici anticellulite professionali
  • crema anticellulite di comprovata efficacia/fama
  • 16 lampade

Tutta ‘sta roba? Sì. Siccome la prima obiezione che vi viene in mente (in questo siete come mia madre) è noi non ci chiamiamo Onassis, ho fatto i conti nelle versioni “vivere al top” oppure “povery ma felicy”, per dimostrare a voi e a me che quello del costo è un problema solo apparente: basta rinunciare a 3 weekend al mare oppure a 3 sessioni di shopping, e i soldi escono.

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La seconda obiezione è: io c’ho una vita, mica lucido le brugole di Ikea tutto il giorno. Io ho stimato un impegno di 6 ore settimanali tra sport, spalmamento creme e trattamenti estetici (bere e stare a dieta non richiedono tempo): di nuovo, basta posare lo smartphone, alzarsi un pochino prima, arrivare a casa un’ora dopo. Non ci sono scuse.

Me lo chiedo di nuovo: dov’è la differenza tra idea e azione? Non lo so, sta di fatto che non ce la faccio. Estate, cosa mi hai fatto perché io ti prenda sempre così sotto gamba? Perché ti tratti come la figlia della serva, tu che invece mi hai sempre regalato le pesche, le lentiggini, i limoni davanti al falò, le riviste con i pettegolezzi, il mare, il tè freddo, la summer card, il pedalò, i tormentoni musicali e i servizi sul caldo di studio Aperto?

La tua sfiga, estate, è che vieni subito dopo la primavera, la stagione intrisa di malumore, fame chimica, brufoli e demotivazione. Insomma, il periodo peggiore per fare piani di remise-en-forme. Siccome tempismo è l’anagramma del mio nome, adesso che la primavera è finita e mi sento in grado di prendere di petto la questione burrosità+pallore, E’ TROPPO TARDI.

Sono stata graziata per 4 estati consecutive. Per 3 anni, ho fatto delle vacanze on-the-road in cui il mare non era contemplato. Peraltro, sempre in Paesi Musulmani e in pieno Ramadan, dove ogni nudità era scoraggiata. L’estate 2014 l’ho trascorsa in città con un clima così autunnale che, anche volendo, non avrei potuto neanche bagnare un alluce in piscina.

Signori, il 26 luglio io parto per le vacanze e non sono pronta alla prova bikini: andrò in una località che, come direbbe Alfonso Signorini, è ancora top-secret. Non mi devo proteggere, sempre per citare l’ottimo Alfonso, dagli occhi indiscreti delle telecamere: semplicemente è una destinazione che richiede un approccio, diciamo, scaramantico. Ma quel che è certo, è che il mare C’E’. Siccome è evidente che in un mese non posso fare miracoli (e c’ho pure pochi soldi perché ho investito tutto nel viaggio), ho deciso di concentrare la mia attenzione su una sola area, quella che da sempre mi crea problemi di autostima: le cosce. Anche nei miei -sporadici- momenti di forma fisica non le ho mai avute sottili e sode. Non metto una minigonna da quando avevo 15 anni, e già allora mi stava male. Le ho sempre astutamente occultate con l’abbigliamento, fuorviando gli stupidi maschi con sofisticatissimi trucchi, tipo mettermi una maglietta-fina-tanto-stretta-al-punto-che-s’immaginavano-tutto così da distogliere l’attenzione dalla zona incriminata.

Ho quindi deciso di lanciare una sfida last-minut alle mie cosce: ragazze, vi do una opportunità, stupitemi con la vostra reattività e riconoscenza nei confronti delle attenzioni che vi dedicherò per un mese. il programma, iniziato domenica 21 giugno, include:

trattamenti e cosce

fanghi homemade 3 volte la settimana. Ho scelto di giocare in casa e ho scelto questo prodotto dell’azienda per cui lavoro (me lo sono fatto descrivere dalla collega che ne ha curato lo sviluppo, partendo dall’assunto che non volesse vendermi niente: il prezzo consigliato al pubblico è comunque 12,50€ euro per 650g, cioè un barattolone gigante). Si può utilizzare con o senza pellicola e asciuga in 10-15 minuti. Per adesso, sto testandolo senza pellicola, ma non escludo di ricorrere anche a quell’escamotage. Poiché mi preme particolarmente la zona dell’interno cosce, il trattamento estetico è nel mio caso piuttosto invalidante: devo stare ferma, in bagno, a gambe larghe altrimenti se cammino le cosce sfregano e il fango non si asciuga. Nel frattempo, però, leggo. Sì, lo so, che vita di merda.

cosce

C’è scritto cellulite, ma non mi sento chiamata in causa, oh no!

massaggio professionale 1 volta la settimana. Nonostante ci fossero numerose opzioni convincenti sul mercato, alcune delle quali logisticamente comode ed economicamente fattibili, ho deciso di optare per un massaggio manuale+bendaggio di 1 ora, eseguito a casa mia da una giovane estetista dalle mani d’oro per la modica cifra di 20€. La soddisfazione di contribuire all’arricchimento professionale delle nuove generazioni mi riempie d’orgoglio.

alimentazione e cosce

assunzione quotidiana di 1 drenante. Anche qui, mi sono appoggiata all’azienda per cui lavoro e sto provando questo. Lo diluisco in un litro d’acqua e lo bevo entro le 13:00. Il risultato, nel breve periodo, si può misurare solo in termini di “volate in bagno” e devo dire che sicuramente bazzico la toilette più del consueto. Rispetto ad altri drenanti che ho utilizzato in passato (Drenax by Paladin Pharma, Drenalinea by Equilibra) provo meno quella sensazione di “vescica urlante”, e che consiste nell’urgenza di fondarsi in bagno pena il farsela sotto in 3-2-1-troppo tardi. Non credo si possa classificare come un indice di efficacia: comunque, visto che lavoro, l’idea di non farmela addosso ogni 20 minuti in realtà non mi spiace. Il costo per 10 giorni di trattamento è 8€, quindi 24€ per 1 mese.

eliminazione dello zucchero. Sarò credibile: non vuol dire astensione totale dai dolci perché dobbiamo pure campare, ma dello zucchero inteso come granulato. Sto cercando di bere tè e tisane al naturale; in tutti i casi irrinunciabili, l’ho sostituito con il dolcificante liquido Diete-Tic (il migliore, a mio parere) che costa come la cocaina quindi lo uso con grande moderazione.

un minimo di autocontrollo e senso della decenza. Ho contrattato con me stessa un solo grande stravizio a settimana: non so come mai mi sono persuasa che sia meglio di tanti piccoli errori alimentari quotidiani. Non ho controllato la veridicità di questa mia convinzione, ma ehi, mica posso fare tutto io.

fitness e cosce

corsa 2 volte alla settimana, solitamente al mattino presto. Ci andavo già prima, anche se a volte riuscivo a farlo 1 sola volta. Adesso sto facendo due allenamenti da 40 minuti cad, la soglia che mi permette di non sentirmi indolenzita e non arrivare in ufficio alle 10 (visto che non sono Miranda Presley e devo timbrare). Per l’attività fisica vale l’opposto degli stravizi: per me funzionano meglio esercizi frequenti e brevi, piuttosto che lunghi e sporadici. Costo zero.

esercizi quotidiani 11 euro, 3 giorni e questo arnese era sulla mia scrivania. Trovo abbia un’aspetto così piacevolmente trash! Sembra uno di quegli articoli da televendita primi anni ’90 condotta da una modella americana tettona con body fortemente sgambato, doppiati malissimi con testo in sovrimpressione “CHIAMATE ORA”. É intuibile il suo uso, eppure ci tenevo a fare una foto, il primo e ultimo ritratto alle mie cosce reperibile nell’universo mondo,

cosce

Se non piace la versione rosa Peppa Pig, c’è anche grigio

Vi terrò informati, insomma. L’unico che volevo tenere fuori da questa vicenda è voi-sapete-chi, ma siccome sono finiti i tempi gloriosi in cui vivevo sola e nessuno mi faceva domande inopportune su come investivo il mio tempo e/o denaro, purtroppo ha indagato.

  • Che fai?
  • Niente, un esercizio per rinforzare il muscolo dell’interno coscia. Volevo tonificarlo, vedi, così (tenta maldestramente di fare apri-chiudi con l’arnese rosa)
  • Ma dai, tesoro, lascia perdere, che tu quel muscolo proprio non ce l’hai! Si chiama Defensor Virginis, perchè serviva a proteggere la virtù e tu, ecco, non è che proprio…
  • Scusa, come sarebbe a dire, mi stai dando della zoccola? Guarda che io l’ho difesa lungamente la ma virtù, tipo con te ho resistito, diamine! Quanto t’ho fatto penare prima di concedermi, eh?
  • Certo, mi ricordo, che faticaccia! Sono state le 2 ore più difficili della mia vita.

Si alza, sconfitta, raccoglie l’arnese e va a fare apri-chiudi nell’altra stanza.


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