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Così va il (nostro piccolo) mondo

Da Loredana V. @lorysmart
Così va il (nostro piccolo) mondo

Matteo Renzi va dicendo quello che in molti, me compresa, pensano e scrivono da parecchio tempo, ossia che l’opposizione è carente di idee ed è tenuta assieme solo dall’antiberlusconismo. Per queste sue affermazioni viene osteggiato anche dal partito cui appartiene, che lo ha “garbatamente” invitato a fare gavetta prima di poter accedere ai posti di comando. Se in linea di massima si può essere d’accordo con i “vecchi” che possono accampare a loro favore lunghi anni di esperienza nel campo politico, ragionando coerentemente invece bisogna chiedersi cosa hanno fatto di concreto i vari D’Alema, Bersani, Franceschini, Veltroni, Bindi e chi ne ha più ne metta (tralascio volutamente Prodi…). Cosa ci hanno saputo offrire? La litania che giornalmente ricorre è “Berlusconi deve dimettersi”, e se per certi versi si può anche convenire con questo, cos’hanno da proporre di diverso se non un governo di unità nazionale e quali decisioni prenderebbero? (a parte che non ce la vedo la Bindi concordare con Vendola o Casini con Di Pietro…). A Berlusconi viene anche imputata la crisi che ormai è planetaria e coinvolge tutti i paesi. In Spagna, Portogallo, Grecia ed Irlanda ( i cosiddetti PIGS) Berlusconi non c’è…eppure vanno male. Nemmeno la Francia con Sarkozy se la cava meglio di noi, anzi le sue banche sono molto più fragili delle nostre. Lo stesso dicasi della Merkel in Germania, e lo stesso Obama non verrà certamente rieletto.

Noi a nostro discapito abbiamo solo un enorme debito pubblico, che data ormai da decenni, e non è certo colpa di Berlusconi, tutti parlano di crisi ma le code non le fanno davanti ai negozi di pasta e pane o di frutta e verdura, ma davanti alle catene della Trony. Nel nostro paese annualmente vengono venduti 23 milioni di telefonini…

Alla faccia del prezzo stratosferico dei carburanti (oggi la blu super Agip costava  1,715 euro), le strade sono intasate dal traffico. In giro vedi bambini delle elementari attaccati al cellulare…qualcosa non mi torna. Tra le affermazioni ottimistiche del Premier e quelle ultranere delle Cassandre dell’opposizione, c’è una enorme zona grigia in cui si colloca di tutto e di più. Siamo un popolo che vive al di sopra delle proprie possibilità. In molti rinunciano al cibo, ma non all’ultimo gadget tecnologico o all’abbigliamento firmato. Compriamo meno libri e cultura, però guai a non rinnovare l’abbonamento alla palestra o a non partire in vacanza per destinazioni esotiche…

Diamo in conclusione più credito all’apparenza che alla sostanza, ma lo stesso mercato richiede questo: quante cose potrebbero essere riparate ma vengono buttate? Chi aggiusta più un ferro da stiro? Lo si butta e se ne compra uno nuovo. Il cellulare che abiamo non è provvisto di determinate funzioni? Via…e se ne acquista un altro! Ovvio che così si incrementano i consumi e in tal modo l’economia “gira”, ma fino a quando potrà reggere questo sistema?

E intanto da noi si incrementa il mercato delle vacche…solo che se è uno Scilipoti a lasciare l’IDV all’opposizione per appoggiare il governo Berlusconi si dice che il parlamentare è un traditore, se altri invece lasciano il PDL per andare all’opposizione, sono persone che dimostrano grande senso di responsabilità…Io li considero topi che lasciano la nave che affonda…

In conclusione, questa è l’Italia dei burattini, dei sor Tentenna, che decide di non decidere, rimandando ogni cosa sine die, e se putacaso qualcuno ha delle idee, subito lo bollano e lo invitano a non scalciare…

Così va il (nostro piccolo) mondo



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