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Costruttivismo sovietico nel CaixaForum di Barcellona

Creato il 08 aprile 2011 da Witzbalinka

Il CaixaForum di Barcellona ci tiene già abituati a splendide esposizioni riguardanti l’architettura, che fortunatamente vengono accompagnate da una più che accettabile accoglienza per il pubblico.

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Così, nell’ultimo anno, ha offerto due straordinarie ed esaustive mostre di due degli architetti più rilevanti delle sue rispettive epoche storiche: l’italiano Andrea Palladio (1508-1580), considerato come uno dei più influenti e completi architetti della storia dell’arte occidentale, e il britannico Richard Rogers, autore di alcuni dei più emblematici e innovatori progetti architettonici dei secoli XX e XXI, tali come il Centro George Pompidou di Parigi (insieme a Renzo Piano), l’edificio Lloyd’s di Londra o la Terminale 4 dell’aeroporto di Barajas (Madrid).

Ora, commissionata da Mary Anne Stevens, ci offre fino al prossimo 17 Aprile, la più che attraente esposizione Costruire la Rivoluzione.   Arte e Architettura in Russia, 1915-1935 (http://obrasocial.lacaixa.es/nuestroscentros/caixaforumbarcelona/construirlarevolucion_es.html)

Si tratta, come indica il nome, di una mostra dedicata all’arte e all’architettura che si svilupparono in Russia nel periodo compreso tra la rivoluzione dell’Ottobre del 1917 e la formazione del nuovo regime costituito dall’Unione Sovietica. Questo fu un periodo di enorme sperimentazione ed effervescenza creativa in tutti i campi artistici: pittura, scultura, disegno, teatro, moda, scrittura, cinema e, specialmente, architettura-innamorata, attraverso il costruttivismo pittorico, delle forme geometriche pure, come si può vedere bene nell’esposizione-in consonanza con alcuni anni nei quali si trattava di cambiare completamente il mondo.

Gli achitetti Mamén Domingo ed Ernest Ferré si sono incaricati di disegnare un montaggio che permette il dialogo delle 250 opere-tra cui fotografie a colori e di grande formato del britannico Richard Pare realizzate negli ultimi venti anni, fotografie di acrchivio, disegni, pitture e modellini conformi del Museo Statale di Architettura Schusev di Moscù e della Collezione Costakis del Museo Statale di Arte Contemporanea di Tessalonica-riunite nell’esposizione, in un maniera che aspira a riflettere il carattere interdisciplinario e di cooperazione mutua che caratterizzò il lavoro di architetti, ingegnieri e artisti i quali contribuirono a cercare di creare il nuovo stato socialista.

Così, le fotografie di Richard Pare permettono di contemplare lo stato attuale di molti degli edifici che si prensentano nelle fotografie di archivio sovietiche e allo stesso tempo possiamo contemplare come questi si relazionano con le opere plastiche esibite, che includono lavori di artisti costruttivisti molto importanti come Liubov Popova, Vladimir Tatlin, Kazimir Malevich, El Lissitzky, Gustav Klucis o Aleksander Rodchenko.

Dall’altra parte la mostra permette di esaminare tre modellini moderni che rappresentano i due edifici più importanti di Konstantin Melnikov e il progetto per il monumento dedicato alla Terza Internazionale, la leggendaria e mai costruita torre Tatlin, un’ affascinante struttura inclinata e spiraliforme di ferro e acciaio con quattro strutture interne rotatorie di cristiallo a forma di cubo, piramide, cilindro e sfera, le quali avrebbero dovuto avere 400 metri di altezza.

Paul Oilzum Only-apartments Author
Paul Oilzum

Quando affitterà alloggio a Barcellona, vale la pena recarsi al CaixaForum, anche solo per vederlo. Continua ad essere la migliore immagine e metafora possibile della rivoluzione anche pendente.

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Vanessa Only-apartments Translator
Tradotto da: Vanessa
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